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giovedì 13 Novembre 2025

Tortona: Bloccata logistica per protestare contro i commerci con Israele

La catena di approvvigionamento globale, apparentemente invisibile ai più, è stata interrotta oggi a Rivalta Scrivia, frazione di Tortona (AL), dove i lavoratori impiegati in logistica, pulizie e vigilanza hanno bloccato l’accesso al centro logistico.
L’azione, promossa congiuntamente da Pro Pal e Flotilla, si inserisce in un quadro di crescente scontento e mobilitazione contro il coinvolgimento economico italiano nel conflitto israelo-palestinese.

Tortona e Rivalta Scrivia rappresentano un nodo cruciale nel retroporto di Genova, un punto nevralgico per il transito di container e merci destinate a Israele.
I SìCobas, sindacato promotore dell’iniziativa, sottolineano come questa localizzazione renda particolarmente significativo l’atto di protesta.

Non si tratta di un gesto isolato, ma di una tappa fondamentale in una strategia di mobilitazione capillare che mira a colpire tutte le aziende e i datori di lavoro italiani che traggono profitto dalla prosecuzione dei rapporti commerciali con Israele.

Il cuore del messaggio è chiaro: finché il mantenimento di questi legami economici si rivela vantaggioso per i profitti aziendali, a costo di perpetuare un sistema di sfruttamento e di complicità con un conflitto che sta causando un immane disastro umanitario, la protesta continuerà.

Martino, portavoce del sindacato, esprime la necessità impellente di far sentire la voce dei lavoratori direttamente nei luoghi in cui si concretizza il flusso delle merci.

Il blocco del centro logistico non è solo una forma di dissenso, ma un atto simbolico volto a denunciare la responsabilità diretta delle piattaforme logistiche, dei magazzini e dei luoghi di lavoro nel perpetuare un sistema che consente il commercio di beni legati a un conflitto armato.

Questa giornata di sciopero generale, definita da Martino come una presa di posizione contro il genocidio, contro le politiche aggressive promosse da figure come Trump, e in solidarietà con la Flotilla, mira a risvegliare la coscienza collettiva e a costringere i responsabili a confrontarsi con le conseguenze delle loro azioni.
L’azione di Tortona si lega a una più ampia mobilitazione nazionale.
I SìCobas annunciano un massiccio afflusso di partecipanti alla manifestazione nazionale prevista per il 4 ottobre a Roma, con la partenza di un pullman già programmata per il giorno precedente.

Questo segnale indica la volontà di intensificare la pressione politica e sociale, estendendo la protesta oltre i confini locali e coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone nella lotta per la giustizia e la solidarietà internazionale.

L’obiettivo ultimo è quello di trasformare la protesta in un movimento dirompente, capace di mettere in discussione le fondamenta stesse del sistema economico globale e di costringere i poteri costituiti a rispondere delle proprie responsabilità.

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