domenica 19 Ottobre 2025
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Piemonte

Valenza, musica per i bambini di Gaza: un grido di speranza.

Un’onda sonora di speranza risuona oggi dall’istituto comprensivo Paolo e Rita Borsellino di Valenza (Alessandria), proiettata oltre i confini geografici, verso i bambini di Gaza.
Non si tratta di un semplice atto di solidarietà, ma di una dichiarazione d’intenti, un’affermazione corale di valori che permeano l’educazione impartita all’interno di quell’istituto.
I docenti di strumento musicale, in un gesto simbolico e potente, hanno animato le scale dell’edificio con le loro melodie, preludio a una serie di esibizioni programmate che continueranno ad animare gli spazi scolastici – atrio e cortile, con l’augurio di un tempo clemente – fino a quando il conflitto in Palestina non troverà una soluzione pacifica.
Il dirigente scolastico, Maurizio Primo Carandini, con chiarezza e determinazione, esprime il senso profondo di questa iniziativa: l’istituto Borsellino rifiuta l’indifferenza, si oppone con forza alla violenza e, in particolare, condanna le atrocità che si stanno consumando in Palestina, azioni che configurano, a tutti gli effetti, un genocidio.
Questa scelta non è casuale né impulsiva.
Rappresenta una risposta concreta all’urgenza morale che deriva dall’essere parte di una comunità globale.
L’istituzione scolastica, in quanto luogo di formazione e crescita, assume un ruolo attivo nella promozione dei diritti umani, nell’educazione alla cittadinanza mondiale e nella sensibilizzazione verso le ingiustizie che affliggono il nostro pianeta.

Il silenzio, in questi contesti, non è un’opzione.
Il dovere di testimoniare, di denunciare, di offrire un segno di speranza a chi soffre, impone un impegno costante e una voce che si leva contro l’oppressione.

L’eco delle note musicali, in questo caso, diviene un grido di umanità, un messaggio di pace rivolto ai bambini di Gaza e a tutti coloro che aspirano a un futuro libero dalla guerra e dalla violenza.

L’istituto Borsellino, con questo gesto, si pone come esempio di come l’educazione possa e debba essere un motore di cambiamento sociale, un faro che illumina il cammino verso un mondo più giusto e compassionevole.

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