venerdì 12 Settembre 2025
18.8 C
Piemonte

Caccia torna ai Musei Reali: due capolavori arricchiscono la Galleria Sabauda.

L’ampliamento del patrimonio espositivo dei Musei Reali di Torino celebra l’ingresso di due significative opere di Guglielmo Caccia, universalmente riconosciuto come “il Moncalvo” (Montabone, Asti, 1568 – Moncalvo, Asti, 1625).

Queste tele, *San Giorgio a cavallo* e *San Maurizio a cavallo* (circa 1620), trovano ora dimora in una posizione di grande visibilità all’interno della Galleria Sabauda, immediatamente accessibile al pubblico e in prossimità del bookshop.
L’acquisizione di queste opere segna un’importante tappa nell’approfondimento della conoscenza e della valorizzazione di un artista cruciale per la comprensione della cultura artistica di transizione tra il manierismo e il barocco.
Caccia, figura di spicco nel panorama tardomanierista che caratterizzò il Piemonte e la Lombardia, si erge come pittore di riferimento per la Controriforma, la cui celebrazione del quarto centenario della morte nel 2025 offre un’occasione unica per una rivalutazione della sua produzione.
Le due tele, precedentemente classificate come beni di pregio storico-artistico e sottoposte a divieto di esportazione, sono frutto di un’acquisizione strategica, condotta dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura attraverso una trattativa privata, con l’obiettivo di arricchire le collezioni dei Musei Reali.
La loro origine affonda le radici nella chiesa dei Cappuccini di Chieri, dedicata a San Maurizio, un edificio distrutto all’inizio del XIX secolo a seguito delle soppressioni napoleoniche.

Questo evento tragico ha contribuito a disperdere gran parte del suo patrimonio artistico, rendendo la riscoperta e il recupero di queste opere un gesto di particolare rilevanza per la comunità.

Questi dipinti rappresentano un esempio emblematico dell’abilità tecnica e della sensibilità cromatica di Caccia, e si inseriscono organicamente nel contesto più ampio delle opere che testimoniano la vivace cultura figurativa piemontese e lombarda del periodo tardomanierista, particolarmente favorita a corte.

L’aggiunta di queste tele non solo amplia il corpus delle opere attribuite a Guglielmo Caccia, ma arricchisce ulteriormente la sala dedicata all’artista all’interno della Pinacoteca, e offre un ulteriore spunto di approfondimento per la consultazione dei disegni conservati presso il fondo della Biblioteca Reale, fonti preziose per comprendere il suo processo creativo.

Il complesso intervento di restauro, curato dal Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale, ha permesso di recuperare la vibrante bellezza originaria delle opere, rivelando dettagli e sfumature precedentemente oscurate dal tempo e dalle alterazioni cromatiche.
Questo restauro non si è limitato alla mera conservazione, ma ha mirato a restituire ai dipinti la loro piena dignità artistica, rendendoli ancora più accessibili e significativi per il pubblico dei Musei Reali.
La restituzione delle tele rappresenta quindi un atto di memoria storica e di impegno nella salvaguardia del patrimonio culturale italiano.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -