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venerdì 24 Ottobre 2025

Crollo Impero Criminale: 26 Anni a Lo Porto

La caduta di un impero criminale: Emanuele Lo Porto e il crollo di una rete astigianaUn macigno si è abbattuto oggi sul tessuto criminale astigiano con la condanna a 26 anni e 8 mesi di reclusione per Emanuele Lo Porto, figura storica e per decenni volto noto nel panorama della malavita locale.

La sentenza, emessa dal tribunale di Asti, rappresenta il culmine di un’indagine complessa e pluriennale, nata dalle prime, segrete tracce lasciate da una serie di attività illecite avvenute tra il 2018 e il 2020 e culminata in un ampio fascicolo gestito dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, a riprova della gravità e dell’estensione della rete criminale smantellata.

L’inchiesta, inizialmente scaturita da una serie di rapine in villa, estorsioni e illeciti legati al porto d’armi, aveva portato all’arresto di una dozzina di persone nel 2023.
Lo Porto, tuttavia, aveva eluso la giustizia, rimanendo latitante e già gravato da una condanna definitiva per usura, una vicenda che aveva coinvolto anche la sua famiglia, moglie e figlio, dimostrando una struttura organizzativa radicata e capace di resistere.

La sentenza odierna ingloba una vasta gamma di accuse, tra cui il tentato omicidio di Florian Gjoka, un episodio che risale al 2017, quando l’uomo scampò per un soffio a un agguato a colpi di pistola.
Questo episodio, particolarmente violento, ha contribuito a delineare il volto spietato e la pericolosità di Lo Porto.

A questo si aggiungono la partecipazione a due rapine in abitazioni di pregio, perpetrate rispettivamente nelle province di Cuneo e Alessandria, e un tentativo di estorsione di 50.000 euro ai danni di un ristoratore, atti che testimoniano la capacità di Lo Porto di esercitare il controllo e di imporre la propria legge attraverso la violenza e l’intimidazione.
L’arresto e la condanna di Lo Porto non rappresentano solo la fine di un percorso criminale individuale, ma anche un duro colpo all’organizzazione da lui guidata.
A ulteriore conferma della vastità del patrimonio accumulato illegalmente, pochi giorni fa, la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e i Carabinieri hanno eseguito un decreto di confisca di prevenzione emesso dal tribunale di Torino, colpendo il nucleo familiare di Lo Porto con il sequestro di beni immobiliari e finanziari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
Questa misura, applicata in via preventiva, mira a privare la famiglia Lo Porto dei proventi illeciti e a interrompere le loro attività criminali, segnando un passo importante nella lotta alla criminalità organizzata e dimostrando l’impegno delle autorità nel perseguire ogni forma di riciclaggio di denaro sporco e accumulazione di potere illegale.
La vicenda Lo Porto sottolinea, inoltre, l’importanza della collaborazione tra le diverse forze dell’ordine e della magistratura per affrontare fenomeni di questa portata, che affondano le radici in un passato di violenza e sopraffazione, ma che oggi vengono combattuti con determinazione e con strumenti sempre più efficaci.

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