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venerdì 14 Novembre 2025

Monferrato, Vertenza Agrivoltaico: Comune e Comitato Oppongono Ricorso al TAR

Un’azione legale di significativa portata si è sviluppata nel cuore del Monferrato alessandrino, con il Comune di Viarigi, il Comitato Tutela Viarigi e Valle Grana, e un proprietario terriero locale che si oppongono alla realizzazione di un impianto agrivoltaico in Altavilla Monferrato.
Il ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) solleva questioni complesse riguardanti la compatibilità di un intervento di questo tipo con il patrimonio paesaggistico, le normative urbanistiche e i diritti dei proprietari terrieri.
L’impianto, proposto dalla società Avellana Società Semplice Agricola, prevede la realizzazione di un sistema fotovoltaico da 990 kW distribuito su una superficie di circa 22.500 metri quadrati di terreno agricolo.

Il nucleo della disputa risiede nell’ubicazione dell’impianto, situato in una vallata di pregevole valore paesaggistico e, soprattutto, in una zona cuscinetto del sito UNESCO “Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.

Questa designazione comporta restrizioni e requisiti specifici che, secondo i ricorrenti, non sarebbero stati adeguatamente considerati nel processo autorizzativo.
L’atto di ricorso contesta la validità del parere favorevole espresso dalla Commissione Locale per il Paesaggio del Comune di Ottiglio Monferrato, nonché l’autorizzazione conseguita tramite silenzio-assenso.
Gli istitori, rappresentati dall’avvocato Paolo Bagnadentro, sostengono che la documentazione presentata dalla società proponente sia insufficiente e deliberatamente ingannevole.
In particolare, si evidenzia una grave lacuna nella valutazione dell’impatto visivo dell’impianto dai punti panoramici strategici del Comune di Viarigi e la sua prossimità alla Torre dei Segnali, un simbolo storico e un bene vincolato di notevole importanza culturale per la comunità locale.

La questione si infittisce quando si considera che i terreni interessati dall’intervento rientrano nei disciplinari di produzione di vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) e Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), tra cui la rinomata Barbera d’Asti.

La normativa regionale vigente esclude esplicitamente l’idoneità di queste aree per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, sollevando dubbi sulla legittimità dell’autorizzazione concessa.

Un ulteriore elemento di contenzioso è legato all’impatto diretto dell’impianto sull’attività agricola di un confinante, il quale lamenta la limitazione dell’accesso al proprio terreno e la compromissione delle proprie pratiche agricole.
Il ricorso, pertanto, mira all’annullamento sia del parere paesaggistico che dell’autorizzazione ottenuta per silenzio-assenso.

Inoltre, si richiede la sospensione immediata dei lavori in corso e una verifica tecnica esaustiva dell’impatto dell’impianto sul paesaggio protetto UNESCO.
Infine, si chiede il ripristino della viabilità agricola esistente e la tutela dei diritti dei proprietari terrieri coinvolti, sottolineando la necessità di un equilibrio tra lo sviluppo energetico e la salvaguardia del patrimonio culturale e agricolo del Monferrato.

Il caso evidenzia la crescente complessità delle sfide legate all’integrazione di nuove tecnologie energetiche in contesti di elevato valore paesaggistico e culturale, sollevando interrogativi cruciali sulla corretta applicazione delle normative e la necessità di un approccio più sensibile alle esigenze delle comunità locali.

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