La piscina comunale di Asti ha riaperto i battenti dopo un periodo di sospensione dovuto a un evento strutturale che ne ha compromesso la sicurezza.
La chiusura, disposta il 12 febbraio, era stata resa necessaria da un crollo parziale della controsoffittatura, un incidente che ha evidenziato la necessità di interventi urgenti e complessi.
La riapertura segna la conclusione di un percorso di recupero che ha coinvolto diversi attori istituzionali e privati, testimoniando un impegno congiunto per il ripristino di un’infrastruttura fondamentale per la comunità.
Il sindaco Maurizio Rasero ha espresso vivo apprezzamento per la collaborazione dimostrata da tutti i soggetti coinvolti, riconoscendo il ruolo cruciale della ditta Cs Costruzioni, responsabile dei lavori strutturali, degli uffici comunali per il supporto amministrativo e della società Il Crs – Centro Sportivo Roero, gestore della piscina, per la sua costante presenza e competenza.
L’evento sottolinea l’importanza di una governance condivisa per la gestione di beni pubblici, in cui la cooperazione tra ente pubblico e privato risulta essenziale per superare criticità e garantire la continuità del servizio.
Lungi dall’essere una semplice ricostruzione, l’intervento ha previsto una soluzione innovativa per la copertura: anziché ripristinare la controsoffittatura originale, è stato adottato un sistema di coibentazione esterna a doppio strato.
Questa scelta, oltre a garantire la sicurezza, mira a migliorare l’efficienza energetica della struttura, contribuendo a ridurre i costi di gestione e l’impatto ambientale.
Un ulteriore miglioramento è stato apportato all’impianto di illuminazione, completamente rinnovato con tecnologie più efficienti e performanti, per un investimento complessivo di 29.000 euro.
La riapertura ha comportato un onere finanziario significativo, suddiviso equamente tra l’amministrazione comunale (267.000 euro) e la Csr – Centro Sportivo Roero (250.000 euro).
Per mitigare l’impatto economico e assicurare la sostenibilità dell’investimento, la Csr ha negoziato con il Comune un’estensione della concessione de quo.
L’accordo, che prevede un prolungamento di 6 anni e mezzo rispetto ai 15 inizialmente previsti, rappresenta un incentivo per la Csr a investire ulteriormente nella struttura e a garantire un elevato standard qualitativo dei servizi offerti alla cittadinanza.
La concessione prolungata rappresenta un esempio di come accordi di lungimiranza possano bilanciare interessi pubblici e privati, assicurando la continuità di servizi essenziali e promuovendo lo sviluppo locale.








