Il Piemonte, custode di un patrimonio enogastronomico e paesaggistico inestimabile, ha formalizzato con il progetto “Tuber Next Gen 2025” un impegno strategico a lungo termine per la salvaguardia e la promozione del tartufo bianco, pilastro dell’identità regionale.
Questo programma non si limita a una mera tutela alimentare, ma si configura come un’iniziativa integrata che intreccia pianificazione territoriale, gestione forestale e sviluppo rurale, in un’ottica di sostenibilità e di trasmissione del sapere alle future generazioni.
Il progetto “Tuber Next Gen 2025” si fonda sulla consapevolezza che la presenza del tartufo non è un mero accidente naturale, bensì il risultato di un delicato equilibrio ecologico e di secoli di interazione tra uomo e ambiente.
La frammentazione del territorio, la pressione antropica e le trasformazioni delle pratiche agricole hanno inevitabilmente inciso sull’areale produttivo originario, rendendo cruciale un approccio proattivo e basato su dati scientifici aggiornati.
Un elemento chiave del progetto è rappresentato dall’aggiornamento delle Carte di Attitudine dei suoli, elaborato dall’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA).
Queste carte, frutto di approfondate analisi pedologiche e ambientali, identificano oltre 333.000 ettari di territorio piemontese come potenzialmente idonei alla produzione del tartufo bianco, segnando un incremento significativo rispetto alle precedenti valutazioni.
La loro applicazione permette di definire con maggiore precisione le aree prioritarie per interventi di gestione attiva e di ripristino ambientale, con particolare attenzione a querceti, saliceti, pioppeti e alle formazioni arboree lineari che caratterizzano il paesaggio rurale.
La nuova classificazione include 32 Comuni precedentemente non censiti, concentrati principalmente nelle province di Cuneo, Asti, Alessandria e Torino, ampliando così la rete di territori vocati.
La Regione, con l’impegno del Presidente Cirio e dell’Assessore Gallo, sottolinea come il tartufo trascenda il suo valore culinario, incarnando un’eredità storica e culturale da preservare.
L’approccio sinergico tra pianificazione territoriale e forestale si rivela essenziale per garantire la continuità della produzione, poiché la salute del paesaggio e la gestione responsabile delle risorse boschive sono strettamente correlate alla qualità del tartufo.
“Tuber Next Gen” promuove un modello di governance partecipativa, coinvolgendo attivamente Comuni, tecnici, operatori e comunità locali nella definizione e nell’attuazione delle strategie di tutela e valorizzazione.
Questo approccio bottom-up mira a creare un senso di responsabilità condivisa e a favorire la diffusione di buone pratiche di gestione sostenibile.
Il progetto non si limita a interventi emergenziali, ma investe nella ricerca scientifica, nella formazione professionale e nella sensibilizzazione del pubblico.
L’obiettivo primario è quello di costruire un futuro resiliente per il territorio piemontese, in grado di conciliare la tutela dell’identità culturale con lo sviluppo economico e la sostenibilità ambientale, assicurando che le generazioni future possano ancora beneficiare di questo straordinario dono della natura.
Un ciclo di incontri, previsti ad Alba, Asti, Alessandria e Torino, rappresenta un primo passo verso questo ambizioso traguardo.







