Il Piemonte alza la voce per un futuro della mobilità locale radicalmente differente.
Una manifestazione vibrante, che ha visto la partecipazione di oltre mille persone di fronte al cuore istituzionale regionale, ha sancito il culmine di un percorso di ascolto e mobilitazione iniziato mesi prima.
L’iniziativa, promossa dalla CGIL in collaborazione con un ampio fronte di associazioni civiche, ambientaliste, studentesche e di consumatori – Legambiente, Fridays For Future, Unione degli Universitari, Federconsumatori, Arci, Libera e Comis – ha rappresentato un atto di indirizzo chiaro: il sistema di trasporto pubblico piemontese necessita di una profonda revisione.
L’eco delle istanze emerse è stata amplificata da un questionario capillare, risultato di un processo partecipativo che ha coinvolto diverse aree del territorio.
I dati raccolti rivelano una fotografia impietosa: una percentuale infinitesimale di utenti percepisce il servizio come “ottimo” (solo l’1,6%), mentre oltre la metà lo giudica “scarso” o “pessimo”.
Questo dato quantitativo si traduce in un malcontento diffuso, alimentato da inefficienze strutturali, obsolescenza del parco mezzi e carenze nella capillarità del servizio.
Il percorso “Il trasporto che ci salva”, sviluppatosi tra febbraio e maggio attraverso quattro assemblee pubbliche in aree strategiche del Piemonte – Torino, il quadrante sud-ovest comprendente Asti e Alessandria, il quadrante nord-ovest di Biella, Novara, Vercelli e Vco, e Cuneo – ha fornito uno spazio di confronto diretto con i cittadini.
Da questi incontri sono emerse richieste concrete e articolate, che vanno oltre la mera sostituzione dei mezzi obsoleti.
Si tratta di rivendicazioni che toccano nodi cruciali: un aumento delle assunzioni di personale, il rinnovo integrale del parco veicoli con soluzioni a basso impatto ambientale, un’estensione della rete di copertura che raggiunga anche le aree periferiche e rurali, e una maggiore accessibilità per persone con disabilità e anziani.
“Questa manifestazione rappresenta la conclusione di un primo ciclo di attivazione territoriale, ma anche l’avvio di una ‘vertenza Piemonte’ che stiamo conducendo con determinazione,” ha sottolineato Stefania Pugliese, segretaria della CGIL Piemonte.
“La richiesta principale è l’istituzione di un tavolo permanente di confronto con le associazioni promotrici della mobilitazione e la ripresa dei lavori del tavolo regionale per la partecipazione e il confronto sulle politiche dei trasporti, istituito nel 2022 e finora sottoutilizzato.
“L’urgenza di investimenti significativi nel settore è stata ribadita durante un incontro con la sottosegretaria Porchietto, a testimonianza dell’impegno costante del sindacato a portare avanti queste istanze a livello istituzionale.
La mobilitazione non si esaurisce qui: si tratta di un punto di partenza per una battaglia a lungo termine, volta a trasformare radicalmente il sistema di trasporto pubblico piemontese, rendendolo più efficiente, sostenibile, inclusivo e rispondente alle reali esigenze dei cittadini.
L’obiettivo finale è la costruzione di una mobilità locale che sia un vero motore di sviluppo economico e sociale per l’intero territorio regionale.







