Un’onda di voci e cartelli ha attraversato Cuneo questo pomeriggio, in una manifestazione che ha visto convergere associazioni pacifiste, gruppi di solidarietà e la comunità islamica locale in un vibrante appello per la cessazione immediata dei flussi di armamenti verso Israele e per la revisione radicale di ogni forma di collaborazione militare e di accordi commerciali che consolidano lo *status quo*.
Lo slogan “Gaza non è sola: dalle piazze al mare insieme rompiamo l’assedio” ha guidato il corteo, un richiamo urgente alla compassione e all’azione concreta in un momento di profonda crisi umanitaria.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di oltre millecinquecento persone, ha rappresentato un atto simbolico di sostegno non solo alla popolazione di Gaza, ma anche agli operatori umanitari che, a bordo della Global Sumud Flotilla, stanno sfidando il blocco navale con un atto di coraggio e determinazione.
La Flotilla, un’iniziativa volta a rompere il perimetro marittimo imposto, incarna la speranza di un accesso disarmato e ininterrotto ai beni essenziali e alla libertà di movimento per i palestinesi.
L’apertura del corteo è stata affidata a un’imponente barca di carta, un simbolo fragile ma potente di speranza e di fragilità della situazione, che ha galleggiato su un furgone, attirando l’attenzione e generando un’atmosfera di commozione e di impegno.
Il percorso, lungo corso Giolitti, ha condotto i manifestanti al parco della Resistenza, un luogo intriso di storia e di valori di libertà e di giustizia.
La deposizione della barca di carta ai piedi del monumento alla Resistenza ha rappresentato un momento culminante della manifestazione.
L’immagine della barca, piccola e vulnerabile di fronte alla maestosità del monumento, ha evocato la precarietà della vita sotto occupazione e l’importanza di non dimenticare gli ideali di pace e di autodeterminazione.
La scelta di questo luogo, un omaggio ai movimenti di liberazione del passato, ha sottolineato la continuità tra le lotte per la giustizia sociale e la necessità di un impegno costante per la difesa dei diritti umani, ovunque essi siano violati.
La manifestazione si è conclusa con un appello a un cambiamento politico profondo, in cui la diplomazia, il dialogo e il rispetto del diritto internazionale superino la logica della guerra e della vendita di armi.





