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sabato 1 Novembre 2025

Cuneo: Revisione al Ribasso, Preoccupazioni per il 2025

Un quadro di incertezza e rallentamento emerge dalle recenti analisi del Centro Studi di Confindustria Cuneo, che proiettano un quarto trimestre 2025 caratterizzato da una marcata revisione al ribasso delle aspettative delle imprese locali.
L’indicatore composito che misura il bilancio tra ottimismo e pessimismo, cruciale per valutare il sentiment industriale, registra un calo significativo del 9,5%, un deterioramento notevole rispetto alla modesta flessione del trimestre precedente.
Questo segnale di allarme è ulteriormente amplificato dalla contrazione prevista per i nuovi ordini, che precipita al -10,8%, e per gli ordini di export, che segnano un declino ancora più pronunciato al -12,9%.

L’andamento negativo documentato rappresenta una continuazione di una tendenza al ribasso già osservata nel secondo trimestre consecutivo, come evidenziato dalla direttrice di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio.
Questa situazione non è isolata da fattori esterni, ma ne è profondamente condizionata.
In particolare, la recessione economica in Germania, motore cruciale per l’export della provincia di Cuneo, esercita un’influenza preponderante, amplificando le difficoltà incontrate dalle imprese locali.
Le dinamiche commerciali internazionali rivelano una complessità crescente.

Sebbene gli effetti dei dazi doganali contribuiscano all’incertezza, il calo degli scambi con Francia e Germania, già evidente nel primo trimestre, ha dimostrato di avere un impatto molto più rilevante rispetto a quello riscontrato con gli Stati Uniti.
Anche il mercato del Regno Unito, storicamente importante per l’economia cuneese, mostra segni di difficoltà.
La diversificazione dei mercati di sbocco, dunque, si presenta come una priorità strategica per mitigare i rischi derivanti dalla concentrazione geografica delle esportazioni.

Nonostante il contesto economico sfavorevole e le revisioni al ribasso delle previsioni, la resilienza del tessuto industriale cuneese si manifesta in alcuni aspetti fondamentali.

Come sottolinea il presidente degli industriali, Mariano Costamagna, l’occupazione continua a superare le performance di altre aree piemontesi, e il tasso di utilizzo degli impianti produttivi rimane sostenuto.

L’aspettativa di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG), seppur in lieve flessione, riflette una gestione oculata delle risorse umane in una provincia che, assieme a Verbania, vanta un tasso di disoccupazione inferiore alla media regionale, un dato che testimonia la capacità di adattamento e la solida base occupazionale del territorio.

Questa situazione, tuttavia, non deve far cadere l’attenzione sulle sfide strutturali e sulla necessità di politiche attive per il lavoro che possano sostenere la competitività delle imprese e favorire l’innovazione.
Il futuro economico della Granda dipenderà dalla capacità di affrontare le incognite globali e di valorizzare le proprie peculiarità, puntando su settori ad alto valore aggiunto e su una formazione professionale sempre più adeguata alle esigenze del mercato.

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