Il Museo Renato Ratti del Barolo e dei Vini d’Alba, a La Morra (Cuneo), non è semplicemente un luogo di esposizione, ma un vero e proprio omaggio a una figura cardine nella storia vitivinicola delle Langhe e un archivio vivente che celebra un patrimonio culturale inestimabile.
 Nato da una visione lungimirante di Renato Ratti, pioniere che nel 1970 volle creare il primo museo dedicato ai vini locali all’interno delle suggestive cantine del monastero dell’Annunziata, l’istituzione rappresenta un punto di riferimento essenziale per comprendere l’evoluzione del Barolo e la sua profonda connessione con il territorio.
Oggi, grazie al figlio Pietro Ratti, attuale custode della cantina e ideatore del rinnovato percorso museale, la figura di Renato Ratti emerge con una nuova luce.
 Il museo si configura come un racconto corale, intrecciando la biografia dell’uomo con la storia del comune di La Morra e la complessità del suo paesaggio vitato.
 Attraverso pannelli esplicativi bilingue, il visitatore viene immerso in un viaggio che spazia dalla vita personale di Ratti alle caratteristiche uniche del terroir di La Morra, esaltandone la sua identità.
Il percorso si articola in due sezioni ben distinte.
 Il piano terra, dedicato all’uomo e al territorio, pone le basi per la comprensione del contesto storico e culturale.
La sezione sotterranea, nel cuore delle cantine, ospita una ricca collezione di reperti provenienti dall’originale museo etnografico del 1970.
 Tra le testimonianze del passato spiccano la stanza dei torchi, strumenti essenziali nella produzione tradizionale del vino, e una selezione di utensili e attrezzature come le carrà (carri trainati da animali), la brenta (attrezzo per la vendemmia), le botti scavate direttamente nel tronco di alberi secolari e un campionario di bottiglie che raccontano l’evoluzione del packaging e dell’immagine del Barolo.
Il museo, con la sua commistione di tradizione e innovazione, non si limita a preservare il passato, ma lo interpreta in chiave contemporanea.
 L’integrazione di elementi multimediali e interattivi, unisce l’eredità tangibile degli oggetti storici con la fruibilità tipica dei media moderni, rendendo l’esperienza coinvolgente e accessibile a un pubblico ampio e diversificato.
Questo approccio dinamico permette di trasmettere la conoscenza non solo attraverso la didascalia, ma anche attraverso immagini, suoni e video, rendendo palpabile la storia e la passione che animano la produzione del Barolo.
Il Museo Renato Ratti è un’opportunità unica per immergersi nel cuore pulsante del Barolo, per comprendere la sua storia, la sua cultura e la sua anima.
 L’accesso gratuito, unitamente alla flessibilità degli orari di apertura – ogni sabato e domenica dalle 10 alle 17 e su prenotazione durante la settimana – rende questa esperienza accessibile a tutti coloro che desiderano scoprire i segreti di uno dei vini più prestigiosi al mondo.
È un invito a viaggiare nel tempo, a conoscere un uomo e il suo amore per la terra, e a celebrare la perenne bellezza del Barolo.



                                    


