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giovedì 6 Novembre 2025

Vesta: Il Buono Sociale e il Divario Digitale in Piemonte

Il Voucher Vesta: Un’Analisi delle Disuguaglianze nell’Accesso ai Servizi Sociali RegionaliLa recente implementazione del buono regionale “Vesta” per le famiglie piemontesi con bambini da zero a sei anni ha acceso un acceso dibattito nel Consiglio Regionale, sollevando questioni cruciali sull’equità nell’accesso ai servizi sociali e sull’efficacia dei sistemi digitali nella distribuzione di risorse.
Tre interrogazioni urgenti, presentate dalle consigliere Alice Ravinale, Sarah Disabato e Valentina Cera, hanno focalizzato l’attenzione sul controverso meccanismo del “click-day”, l’unico canale attraverso il quale le famiglie potevano richiedere il voucher.

L’evento, programmato per il 19 settembre, ha visto l’esaurimento in soli 25 minuti del budget stanziato di 10 milioni di euro.

Un esito che ha generato frustrazione e apprensione, poiché una parte significativa delle famiglie aspiranti non è riuscita a completare la procedura a causa di problemi tecnici, quali l’impossibilità di accedere con SPID o la lentezza delle connessioni internet.
Questo divario digitale, già esistente e amplificato dalla modalità di assegnazione, ha esacerbato le vulnerabilità di quelle famiglie che si trovavano in condizioni di maggiore svantaggio socio-economico, residenti in aree marginali e spesso penalizzate dalla scarsa familiarità con gli strumenti digitali e la lingua italiana.

La critica principale rivolta al sistema del “click-day” risiede nella sua intrinseca natura competitiva, che premia la rapidità di connessione e la perizia digitale piuttosto che il bisogno reale.

Questa logica, contraria ai principi fondamentali di equità e solidarietà che dovrebbero guidare l’erogazione dei servizi sociali, rischia di ampliare il divario tra chi ha e chi non ha, creando un circolo vizioso di disuguaglianze.
In risposta alle interrogazioni, l’assessore Gianluca Vignale, in rappresentanza dell’assessore Marrone, ha difeso il metodo utilizzato, sostenendo che esso ha permesso di raggiungere anche quelle fasce di popolazione che, in passato, si sono trovate svantaggiate nelle graduatorie del welfare.
Ha inoltre precisato che l’assegnazione è avvenuta in base all’ordine di connessione alla piattaforma, come previsto dall’avviso pubblico.
L’assessore ha inoltre avanzato l’ipotesi che il sistema abbia favorito anche il cosiddetto ceto medio, spesso penalizzato dalle dinamiche demografiche e dalla difficoltà di conciliare vita familiare e professionale.
Il buono Vesta, il cui importo varia in base alla fascia ISEE – 1.200 euro per ISEE inferiori a 10.000, 1.000 euro tra 10.000 e 35.000, e 800 euro tra 35.000 e 40.000 – rappresenta un sostegno economico importante per le famiglie, ma la sua accessibilità è stata messa a dura prova dal sistema di assegnazione.
La Giunta Regionale ha annunciato l’intenzione di incrementare le risorse destinate al voucher Vesta negli anni a venire, mirando a raddoppiare il budget disponibile, un segnale di apertura al confronto e alla ricerca di soluzioni più inclusive.

Oltre alla questione del voucher Vesta, la seduta del Consiglio Regionale ha affrontato diverse altre criticità riguardanti i servizi offerti ai cittadini, tra cui la carenza di medici di base nel quartiere Barriera di Lanzo, le difficoltà di accesso ai servizi ospedalieri a Cuneo, i problemi di trasporto sulla linea Torino-Ceres, lo stato avanzamento dei lavori per il nuovo ponte sul Sesia e l’implementazione delle disposizioni legislative in materia di disabilità.
Infine, è stata sollevata la questione dell’utilizzo di mediatori culturali e traduttori da parte degli Sportelli di Polizia di Frontiera (SPRESAL) nell’assistenza ai lavoratori stranieri.
La vicenda del buono Vesta sottolinea l’importanza di ripensare i meccanismi di accesso ai servizi sociali, garantendo che essi siano realmente inclusivi e che non penalizzino le fasce più vulnerabili della popolazione.
Un approccio più attento alle disuguaglianze digitali e sociali è fondamentale per costruire una società più equa e solidale.

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