Un’operazione di restauro di straordinaria importanza è in corso nella Basilica di San Gaudenzio a Novara, un intervento che mira a restituire al suo splendore originario un capolavoro di arte musiva: il pavimento a mosaico posto al centro, immediatamente sotto l’imponente cupola ideata da Antonio Antonelli.
Questa iniziativa, un esempio emblematico di sinergia tra pubblico e privato, vede il sostegno concreto della Regione Piemonte, cofinanziato dalla Fabbrica Lapidea di San Gaudenzio e dall’amministrazione comunale, a testimonianza di un impegno collettivo per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale.
Come sottolinea Mattero Caporusso, presidente della Fabbrica Lapidea, il restauro rappresenta un tassello fondamentale per la comprensione della storia del complesso monumentale e sottolinea come la collaborazione tra istituzioni civili, religiose e culturali possa generare opere di inestimabile valore.
L’assessora alla Cultura della Regione Piemonte, Marina Chiarelli, esprime la propria soddisfazione per il contributo regionale, evidenziando come il pavimento, una volta restaurato, riprenda a dialogare armoniosamente con la cupola, amplificando la percezione di maestosità e spiritualità dello spazio sacro.
Il mosaico, concepito e disegnato dallo scultore, pittore e architetto Pelagio Palagi tra il 1838 e il 1839, si inserisce nel contesto del legato testamentario del cardinale Cacciapiatti, figura chiave nella storia di Novara per il suo ruolo di benefattore e devoto del santo patrono.
L’opera, realizzata con tecniche raffinate e materiali pregiati, incarna l’apice dell’estetica neoclassica e testimonia la committenza illuminata dell’epoca.
Tuttavia, nel corso dei decenni, il pavimento ha subito un progressivo degrado, accelerato da una serie di fattori ambientali e pratiche manutentive non sempre oculate.
La presenza prolungata di una pedana in legno ha compromesso la traspirazione naturale del mosaico, favorendo l’accumulo di umidità e la formazione di efflorescenze.
Ancora più dannoso è stato l’utilizzo di un ampio tappeto che, per oltre trent’anni, ha ostacolato la corretta circolazione dell’aria, alimentando la proliferazione di microrganismi e accelerando le alterazioni cromatiche.
L’intervento di restauro, affidato al Consorzio Arkè con un investimento complessivo di 70.000 euro, si propone di affrontare queste problematiche con un approccio scientifico e conservativo.
Il piano di lavoro prevede un’attenta analisi diagnostica per individuare le cause del degrado e definire le metodologie di intervento più appropriate.
Le operazioni di pulitura saranno eseguite con tecniche a basso impatto, mirate a rimuovere le incrostazioni superficiali senza danneggiare la struttura del mosaico.
Verranno inoltre consolidate le fratture, reintegrati i tasselli mancanti e applicati trattamenti protettivi per prevenire ulteriori deterioramenti.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità unica per valorizzare un bene di inestimabile valore storico, artistico e spirituale, restituendo alla comunità novarese un capolavoro che ne è simbolo e orgoglio.
Il contributo economico di Regione Piemonte, Fabbrica Lapidea e Comune di Novara, unito alla competenza del Consorzio Arkè, testimonia un impegno concreto per la tutela del patrimonio culturale e la promozione della bellezza come valore condiviso.