La Vuelta a España ha inaugurato la sua edizione 2023 con una partenza storica e inedita: un tracciato italiano che ha legato Torino alla Reggia di Venaria Reale, per poi concludersi a Novara.
Questa scelta, la prima volta che la corsa spagnola apre le sue porte al Bel Paese, ha conferito un sapore particolare alla prima tappa, una frazione di 186,1 chilometri che ha saputo coniugare la bellezza del paesaggio alpino con la ricchezza storica e artistica del Piemonte.
La giornata si è rivelata un banco di prova per i velocisti, con un percorso prevalentemente pianeggiante, interrotto da brevi saliscendi che hanno evitato, tuttavia, significative difficoltà altimetriche.
La competizione si è dunque giocata prevalentemente in volata, culminando in uno sprint al cardiopiacato a Novara.
Ad imporsi, con una magistrale progressione finale, è stato il velocista belga Jasper Philipsen, confermando la sua reputazione di uno dei migliori interpreti dello sprint moderno.
La vittoria è il coronamento di una stagione intensa e testimonia la sua capacità di gestire al meglio le dinamiche di una volata mascherata, dove la tattica e la prontezza di riflessi giocano un ruolo cruciale tanto quanto la potenza.
Dietro Philipsen, la lotta per il secondo posto è stata al fulmicotone.
Ethan Vernon, giovane promessa britannica, si è distinto per una volata grintosa, piazzandosi a meno di una ruota dal vincitore.
Il venezuelano Eduard Aular Sanabria ha completato il podio, precedendo di misura Elia Viviani, uno degli specialisti italiani più acclamati, la cui esperienza e talento non hanno potuto tradursi in una vittoria in questa occasione.
La partenza dall’Italia segna un’apertura verso nuovi mercati e un tentativo di ampliare il bacino di pubblico della Vuelta a España, una delle tre grandi corse a tappe del ciclismo su strada.
L’affluenza di spettatori lungo il percorso, l’interesse mediatico suscitato e il calore del pubblico italiano rappresentano un segnale incoraggiante per il futuro, aprendo la strada a possibili repliche di questa formula innovativa.
La prima tappa, oltre che un banco di prova per i velocisti, si rivela quindi un evento simbolico, un ponte tra due Paesi legati da una passione comune per il ciclismo e da una storia condivisa.
L’immagine del gruppo di ciclisti che attraversa il paesaggio piemontese, illuminati dal sole del mattino, rimarrà impressa nella memoria di tutti gli appassionati, preludio di tre settimane di sport, fatica e spettacolo.