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sabato 25 Ottobre 2025

Piemonte-Giappone: il riso italiano verso l’Expo 2025

La missione piemontese in Giappone, con un focus sulla risicoltura, si configura come un tassello fondamentale della strategia agroalimentare regionale, mirando a capitalizzare l’Expo 2025 di Osaka come piattaforma di lancio per il riso italiano.
L’incontro, a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Alberto Cirio, l’Assessore Paolo Bongioanni e l’Ambasciatore Mario Vattani, testimonia l’impegno del Piemonte nel promuovere il proprio patrimonio agroalimentare su scala globale.

Il riso italiano, con una quota di mercato europea pari al 50%, e in particolare il pregiato riso di Baraggia, unico prodotto a detenere la certificazione IGP in Europa, rappresenta un’opportunità strategica.

Il Giappone, attualmente alle prese con una contrazione della propria produzione rizaria, offre un contesto favorevole per l’ingresso di produttori italiani.
L’iniziativa “Risò”, recentemente inaugurata a Vercelli con la prima Borsa Internazionale del Riso, ha già visto la partecipazione di buyer giapponesi, segnando un primo passo verso una collaborazione potenziale.

L’Expo 2025 si prospetta come un volano cruciale per rafforzare questa posizione.
L’Assessore Bongioanni sottolinea la qualità intrinseca del riso piemontese, evidenziando la necessità di creare connessioni dirette tra produttori e acquirenti internazionali attraverso eventi promozionali mirati, come la cena di gala a Osaka, che vedrà protagonista l’abbinamento del riso piemontese con il tartufo bianco d’Alba, un’eccellenza italiana universalmente riconosciuta.
Tuttavia, l’Assessore non tralascia le sfide complesse che affliggono il settore agroalimentare a livello globale.

Il cambiamento climatico, l’emergere di nuove malattie delle piante (fitopatie) e la volatilità dei mercati internazionali impongono un ripensamento delle strategie di produzione e commercializzazione.

L’investimento in ricerca e sviluppo, l’innovazione tecnologica e la diversificazione delle colture diventano imperativi per garantire la competitività e la sostenibilità del settore.
L’esperienza negativa del comparto delle nocciole, segnata da una cronica carenza di investimenti e conseguenti perdite produttive, funge da monito.

Analogamente, la diversificazione dei mercati di esportazione è essenziale per mitigare i rischi derivanti da barriere commerciali, come i dazi statunitensi che penalizzano il vino piemontese.
L’apertura verso mercati emergenti come l’India e l’Asia, in generale, si rivela quindi strategica.

L’Expo 2025, in questo contesto, si configura come un ponte naturale verso il Giappone, favorendo non solo la risicoltura, ma anche la promozione di altre eccellenze regionali, come la carne di Fassona.
L’obiettivo è delineare un percorso di crescita sostenibile, basato sulla valorizzazione del Made in Italy e sulla costruzione di relazioni commerciali durature e profittevoli.

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