L’Italia, custode di una tradizione risiera millenaria e primo produttore europeo di questo prezioso cereale, ha recentemente celebrato il suo ruolo di leadership con il primo festival internazionale dedicato al riso, “Risò”, tenutosi a Vercelli.
L’evento, che ha riscosso un successo straordinario con oltre 70.000 partecipanti e un’impressionante copertura mediatica di oltre 5 milioni di contatti, ha rappresentato un’occasione unica per riunire attori chiave del settore risicolo europeo.
La kermesse, sostenuta dalla Provincia e dal Comune di Vercelli in collaborazione con l’Ente Risi, ha visto la partecipazione di un delegazione di altissimo livello, comprendente nove ministri e delegati dell’Agricoltura provenienti da nazioni europee produttrici di riso – Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Francia, Malta, Romania, Bulgaria e Ungheria – affiancati da rappresentanti della FAO, della Commissione Europea e da un vasto numero di operatori specializzati del settore.
Il convegno internazionale “The future of EU rice sector: a common strategy” è stato il fulcro dell’evento, culminando con l’annuncio ufficiale della nascita di EU-Rice, una strategica alleanza europea volta a rafforzare la voce e l’influenza del settore risicolo nel contesto comunitario.
Questa iniziativa ambiziosa mira a superare la mera competizione quantitativa, concentrandosi invece sulla tutela e valorizzazione della qualità distintiva del riso europeo.
Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato come EU-Rice rappresenti un’opportunità imprescindibile per l’Italia e per gli altri paesi membri, permettendo di incidere in modo più significativo sulle politiche agricole europee e di difendere con maggiore forza la produzione locale, spesso minacciata da dinamiche di mercato globali complesse.
L’obiettivo non è quello di primeggiare in termini di volume di produzione a livello mondiale – una sfida ardua, data la concorrenza di paesi con costi di produzione inferiori – ma di consolidare e promuovere la leadership europea nella qualità, un elemento chiave per garantire la sostenibilità economica e ambientale del settore.
Il gesto simbolico della posa della prima pietra per la costruzione di una “casa comune del riso europeo” a Risò, rappresenta un impegno concreto verso una collaborazione rafforzata e un futuro condiviso, dove la ricerca, l’innovazione e la promozione della cultura del riso europeo possano prosperare, preservando al contempo il patrimonio agroalimentare e le tradizioni locali.
Questo nuovo hub europeo ambisce a diventare un punto di riferimento per lo scambio di conoscenze, la formazione di nuove generazioni di agricoltori e tecnici, e la definizione di strategie innovative per affrontare le sfide del futuro.








