Un’ondata di maltempo particolarmente violenta ha flagellato il Vercellese, lasciando dietro di sé una scia di devastazione e preoccupazione per il futuro del settore agricolo locale.
La grandinata, di eccezionale intensità e durata, ha colpito una vasta area geografica, investendo comuni come Tronzano, San Germano, Carisio, Formigliana, Villarboit e Balocco, ma anche estendendosi verso la Valsesia, dove condizioni meteorologiche anomale hanno aggiunto ulteriore stress al tessuto produttivo.
L’evento si colloca in un momento critico del ciclo di coltivazione del riso, fase cruciale immediatamente precedente alla raccolta, rendendo i danni ancora più pesanti.
Coldiretti Vercelli Biella stima, con apprensione, che in alcune zone la perdita del raccolto possa raggiungere il 50%, un dato allarmante che mette a rischio la sostenibilità economica di molte aziende agricole.
La grandine, con i suoi chicchi ghiacciati, ha letteralmente sferzato le piante, compromettendo la qualità e la quantità del prodotto finale.
Oltre al riso, anche l’allevamento bovino ha subito contraccolpi.
Nelle zone montane della Valsesia, le abbondanti nevicate, inusuali per questo periodo dell’anno, hanno reso impraticabili i sentieri di montagna, bloccando il bestiame negli alpeggi e rendendo difficile l’approvvigionamento di cibo e medicinali.
Questa situazione, unitamente alle temperature rigide, aumenta il rischio di perdite tra gli animali.
La forza della tempesta ha avuto ripercussioni anche sulla sicurezza civile.
A Santhià, l’amministrazione comunale si è vista costretta a chiudere il cimitero, a causa del pericolo rappresentato dalla grandine e dalla possibile caduta di rami e detriti.
Le stime dei danni sono ancora preliminari e richiedono un’analisi più approfondita da parte dei tecnici.
La quantificazione precisa delle perdite economiche richiederà giorni, ma è evidente che si tratta di un colpo durissimo per l’agricoltura del Vercellese e per l’intera comunità locale.
L’evento sottolinea la crescente vulnerabilità del settore primario di fronte a fenomeni meteorologici estremi, un campanello d’allarme che richiede azioni concrete di prevenzione e adattamento, come l’implementazione di sistemi di monitoraggio più efficienti, la diversificazione delle colture e il sostegno economico alle aziende agricole colpite.
È necessario, inoltre, accelerare l’adozione di pratiche agricole sostenibili e resilienti, in grado di mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici e garantire la sicurezza alimentare del territorio.