02 novembre 2024 – 21:40
Situato a una profondità di 49 metri, il relitto giace nelle acque siciliane in attesa dell’autorizzazione della guardia costiera di Palermo e della procura di Termini Imerese. Oltre ai resti dello yacht, vi sono anche i diciottomila litri di carburante e olio motore rimasti dal 19 agosto. Contrariamente alle ipotesi iniziali, queste sostanze non saranno rimosse prima del recupero dell’imbarcazione. Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, il piano che verrà presentato nelle prossime settimane non prevede la bonifica ambientale del relitto prima del suo sollevamento in superficie. La decisione è stata presa dalla Camper e Nicholsons, l’azienda responsabile del recupero dello scafo dal golfo di Porticello.Questa scelta ha destato preoccupazione tra gli ambientalisti. Il presidente di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo, ha sottolineato l’importanza della tutela ambientale come priorità assoluta in questo processo. L’eventuale contaminazione dell’ecosistema potrebbe causare una seconda tragedia, pertanto si chiede alle istituzioni di vigilare attentamente sull’aspetto ambientale durante il recupero.Nonostante ciò, a quasi tre mesi dal naufragio, la capitaneria di porto e la procura non hanno ancora ricevuto una bozza del piano d’intervento. Tuttavia, è emersa la volontà dell’armatore di riportare in superficie il relitto insieme al carburante presente a bordo. Attualmente il carburante è considerato al sicuro dagli inquirenti e sarà al centro del piano d’emergenza nel caso si verifichino perdite durante le operazioni di recupero.Oltre agli ambientalisti, anche i pescatori di Porticello sono preoccupati per una possibile fuoriuscita del carburante. Gaetano Russo ha espresso la sua apprensione riguardo alla zona rossa che limita le loro attività da agosto: “Se il carburante finisse in mare sarebbe una tragedia per noi. Speriamo che non si metta a rischio la nostra sopravvivenza per motivi economici. È questione di buon senso: prima bisogna svuotare completamente il Bayesian e poi riportarlo a terra.”