La Valle d’Aosta e le popolazioni delle Alpi occidentali chiedono un riconoscimento più ampio della Montagna nella Politica di coesione, già previsto dai trattati europei. Il rappresentante della Regione montana e coordinatore per la montagna nella Conferenza delle Regioni auspicherà che il Comitato delle Regioni si esprima concretamente su questo tema, in cui convergono competenze della commissione NAT come Sanità e Turismo.L’assessore agli affari europei Luciano Caveri, nominato a febbraio coordinatore del gruppo Renew Europe per la commissione Nat, ha espresso critiche alla gestione centralizzata del Piano di Sviluppo rurale, che infrange l’alleanza storica tra Regioni e Commissione europea nel settore agricolo.Caveri auspica un approccio diverso nella Politica di Coesione, evitando il modello centralizzato e ribadendo la necessità del riconoscimento delle specifiche caratteristiche delle zone montane. Si impegnerà a difendere gli interessi della Valle d’Aosta presso il Comitato europeo delle Regioni.In questo contesto, è necessario considerare l’attuale situazione della Montagna, con i suoi territori marginalizzati e i rischi connessi alla riduzione demografica. La nuova Politica di Coesione potrebbe costituire un’opportunità per riqualificare questi spazi e dare loro maggiore rilevanza nella strategia comunitaria, affermando la vocazione della Montagna come area protetta.In tale ottica è opportuno considerare il ruolo dell’UE in questa sfida, evidenziando come l’impegno per lo sviluppo sostenibile debba raccogliere le specifiche esigenze delle zone di montagna, dove si concentrano i principali rischi climatici e demografici.