In una solenne e commossa cerimonia, commemorativa dell’eccidio delle Fosse Ardeatine avvenuto 81 anni fa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio alle vittime civili e militari insieme a 335 persone trucidate dai nazisti. La manifestazione si è svolta nel luogo del tragico evento storico dove le vittime furono sepolte nelle cave romane sulla via Ardeatina, una sorta di macabro “Campo dei Fosso” e i nomi delle vittime sono stati scanditi dai presenti. Questo ricordo si è svolto sotto la spinta della politica che ha voluto omaggiare le 335 persone massacrate per rappresaglia da parte delle truppe naziste di occupazione romana nel 1944 dopo l’attacco partigiano di via Rasella. Una striscia lunga con i nomi delle vittime ha coperto la scalinata del Campidoglio, creando un effetto d’impatto che ha reso ancora più intenso il ricordo dell’eccidio.La premier Giorgia Meloni ha inviato un messaggio in cui condanna una ferita particolarmente lacerante inferta a Roma e all’Italia intera, nonché ad alcuni dei suoi cittadini. In questo contesto però emergeva – e lo si vede anche nel comportamento di alcune forze politiche come Pd e Azione – che esiste un’omissione ben evidente nella ricostruzione storica dei fatti: il riferimento è alla collaborazione con i nazisti da parte dei fascisti, come per esempio quella del questore Caruso. Questo episodio non solo contribuì ad aggravare la situazione, ma conferma anche l’idea di responsabilità di tutta la struttura del regime mussoliniano.Da qui derivano delle domande molto legittime: Perché ogni anno si ricorda sempre lo stesso evento senza dare però un contegno sul ruolo attivo dei fascisti e sulla loro corresponsabilità? E’ davvero possibile dimenticare o mistificare un pezzo di storia?.
Ricordo delle Fosse Ardeatine, ma anche la verità sui fascisti che collaborarono coi nazisti.
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