Riforma del codice penale e di procedura: le novità del disegno di legge approvato.

Il disegno di legge approvato in via definitiva e intitolato al Guardasigilli Carlo Nordio rappresenta una significativa riforma del codice penale, del codice di procedura penale e dell’ordinamento giudiziario. Gli otto articoli che lo compongono delineano importanti modifiche e novità nel panorama legislativo italiano. In primo luogo, si abolisce l’abuso d’ufficio, eliminando la norma che puniva i pubblici ufficiali causando danni ad altri o ottenendo vantaggi patrimoniali violando leggi o regolamenti. Questa decisione segna un cambiamento rispetto alla precedente modifica del 2020, che limitava il reato in presenza di discrezionalità amministrativa. Tuttavia, il decreto carceri reintroduce parzialmente la copertura penale per gli abusi patrimoniali dei pubblici ufficiali.Le modifiche al traffico di influenze riducono l’ambito di applicazione del reato, vietando la mediazione finalizzata a commettere reati da parte dei pubblici ufficiali e aumentando le pene minime previste.Un’altra importante novità riguarda le intercettazioni e la tutela del terzo estraneo: le conversazioni e i dati non rilevanti per il procedimento non devono essere riportati, garantendo la privacy dei soggetti non coinvolti.Nel contesto dell’informazione di garanzia, si sottolinea l’importanza della sommaria descrizione del fatto oggetto dell’indagine e della riservatezza nella consegna dell’atto.Il principio del contraddittorio viene rafforzato con l’obbligo per il giudice di interrogare preventivamente l’indagato prima di disporre misure cautelari come la custodia in carcere.L’introduzione dell’organo collegiale composto da tre giudici per l’adozione delle ordinanze di custodia cautelare rappresenta un passo avanti verso una maggiore trasparenza e imparzialità nel sistema giudiziario italiano.Infine, vengono stabilite limitazioni all’appello da parte del Pubblico Ministero contro le sentenze di assoluzione di primo grado, fatta eccezione per i reati più gravi. Inoltre, viene fissata un’età massima di 65 anni per i giudici popolari in Corte d’Assise al momento della nomina.

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