16 gennaio 2025 – 11:01
L’emendamento proposto da Fratelli d’Italia, se approvato dal Parlamento, potrebbe portare a una radicale ristrutturazione della Corte dei Conti e cancellare 160 anni di storia. La rete dei tribunali regionali verrebbe sostituita da sei macrosedi centralizzate, con Milano per il Nord-Ovest, Venezia per il Nord-Est, Roma per il centro Italia, Napoli per il Sud, Palermo per la Sicilia e Cagliari per la Sardegna. Questa mossa mira a una riorganizzazione che avrà un impatto significativo sul sistema giudiziario italiano. Torino rischia di perdere ulteriori competenze a favore di Milano, mentre i magistrati contabili e i dipendenti amministrativi si trovano in allarme di fronte a questa rivoluzione negativa.Adriano Gribaudo, membro dell’associazione dei magistrati contabili, esprime preoccupazione riguardo alla distanza che si creerà tra l’istituzione e i cittadini a causa di questa centralizzazione delle sedi. Il passaggio da un modello federalista regionale a uno centralista potrebbe ridisegnare profondamente l’assetto delle procure e concentrare i poteri decisionali negli uffici romani. La votazione sull’emendamento è imminente e c’è grande agitazione tra dipendenti e giudici che rischiano trasferimenti forzati.Più di mille persone su scala nazionale saranno coinvolte nella riorganizzazione, con Paola Briguori che auspica il ritiro dell’emendamento per evitare paralisi nelle funzioni della Corte dei Conti e un aumento dei costi nel breve periodo. La discussione su questo tema è acceso e le conseguenze potenziali sono oggetto di dibattito intenso in ambito giuridico ed istituzionale.
