Il Senato si prepara per la seconda lettura della manovra. A pochi giorni dalla fine dell’anno, con le festività natalizie in corso, l’esame procede senza modifiche, altrimenti scatterebbe l’esercizio provvisorio. Questo approccio consolidato nel tempo viene messo in discussione questa volta dall’opposizione senatoriale, che denuncia il carattere “mortificante” e “umiliante” del monocameralismo effettivo che limita il ruolo del Parlamento. Si propone quindi una riforma immediata da parte di opposizione, governo e maggioranza. Tuttavia, al momento attuale, l’attenzione di maggioranza e governo è concentrata sui contenuti della manovra stessa, di cui si vantano particolarmente i benefici per la natalità. Con l’introduzione dell’assegno unico e del bonus bebè, la premier Giorgia Meloni calcola un sostegno economico che raggiunge i “5.540 euro nel primo anno” per poi salire a 7mila euro dal terzo figlio in poi. L’impegno finanziario complessivo previsto per il 2025 ammonta a 330 milioni di euro destinati a un pari numero di famiglie italiane. La presidente del Consiglio sottolinea con orgoglio: “Continuiamo ad onorare gli impegni presi con i cittadini italiani”.
Riforma in discussione: la manovra del Senato e i benefici per la natalità
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