27 febbraio 2025 – 13:35
In un contesto dove i protagonisti non cercano la ribalta, dove le discussioni pubbliche e i flash mob sono rari, si alza il fronte dei magistrati. Dai procuratori ai loro vice, dagli aggiunti ai presidenti di vari tribunali e corti d’appello, tutti uniti contro la riforma Nordio che minaccia la separazione delle carriere. L’Associazione nazionale magistrati, guidata con fermezza da Cesare Parodi, ha convocato uno sciopero che vede coinvolti i vertici della giustizia in numerose città italiane. Da Milano a Messina, da Reggio Calabria a Torino, passando per Napoli e Roma fino a Gorizia e Sassari, si alzano voci di protesta. Non solo toghe rosse ma anche esponenti liberali, moderati e di destra si uniscono alla mobilitazione.A Roma, il presidente Parodi guida un dibattito presso il cinema Adriano dopo un flash mob sulla scalinata della Cassazione. Si stima che almeno cento figure di spicco parteciperanno all’iniziativa in varie forme. Un vento nuovo sembra soffiare tra le fila dei magistrati con un rispetto massimo per le scelte dei colleghi. L’adesione allo sciopero della maggior parte dei Procuratori della Repubblica e dei Presidenti di Tribunali è significativa e rappresenta una novità nel panorama giudiziario italiano.Tra coloro che aderiscono allo sciopero ci sono personalità di spicco come il Pg di Firenze Ettore Squillace, la Pg e il procuratore di Salerno Rosa Volpe e Giuseppe Borrelli. Alcuni rimangono in ufficio come Nicola Gratteri a Napoli, mostrando comunque solidarietà con l’iniziativa esponendo la Costituzione all’ingresso del proprio ufficio. Anche da Milano arrivano segnali forti con personalità come la Pg Francesca Nanni, il presidente di Corte d’Appello Giuseppe Ondei e il presidente del Tribunale Fabio Roia che aderiscono allo sciopero in segno di protesta unitaria contro le politiche proposte dalla riforma Nordio.
