18 dicembre 2024 – 11:45
Il processo di rinnovamento della governance della Fondazione Crt, avviato dalla presidente Anna Poggi ad agosto con l’introduzione di nuove norme sul conflitto di interessi, l’ineleggibilità e le incompatibilità per i membri degli organi dell’ente nel partecipare a società collegate, giunge alla sua conclusione con le recenti modifiche approvate all’unanimità dal consiglio di Indirizzo e ufficializzate ieri in presenza del notaio Remo Morone. Attraverso l’approvazione degli aggiornamenti derivanti dall’analisi delle esperienze passate, ha dichiarato la presidente Poggi, si mira a indirizzare l’ente verso standard sempre più elevati di trasparenza, rigore e governance. Le modifiche allo statuto riguardano il sistema delle terne per le designazioni del consiglio di Indirizzo, la nomina dei cooptati e il riallineamento della durata dei mandati degli organi. Ora spetta al ministero dell’Economia convalidare tali modifiche statutarie. Le revisioni che coinvolgono i poteri di nomina e che prevedono il passaggio dalla terna alla designazione diventeranno operative una volta validate dal Mef. I consiglieri cooptati non saranno più nominati dal nuovo consiglio ma da quello uscente. La revisione del sistema delle terne mira a garantire maggiore trasparenza e rigore nel processo di selezione, rispondendo alle esigenze emerse durante le precedenti amministrazioni. In particolare, la modifica è stata supportata dall’istituzione lo scorso agosto di un comitato incaricato di valutare preliminarmente i profili designati per assicurare il completo rispetto dei requisiti statutari dell’ente e al contempo mantenere l’autonomia della fondazione che ha competenza ultima nella nomina effettiva degli enti designanti. Dei 22 membri che compongono il consiglio d’indirizzo, 11 rappresentano gli enti territoriali: sei saranno designati direttamente mentre gli altri cinque seguiranno ancora il modello delle terne. La revisione del meccanismo delle terne era attesa da tempo, soprattutto perché considerata da alcuni stakeholder come la causa principale dei problemi della fondazione dando spazio anche a presunti accordi occulti secondo alcune voci autorevoli come quelle del sindaco Lo Russo e del governatore Cirio.