L’importanza della riorganizzazione della governance per i comuni montani è fondamentale per garantire una corretta gestione delle risorse e favorire lo sviluppo sostenibile di queste aree. Proposte come l’introduzione dell’Iva al 10% per la manutenzione e la salvaguardia idrogeologica, l’estensione del Fondo nazionale integrativo per i comuni montani fino al 2033 e l’impegno di enti pubblici e privati per creare valore sociale sono solo alcune delle misure suggerite da Uncem. È necessario un approccio strategico e concreto, libero da logiche di parte, che supporti i comuni montani nella ricerca di equilibrio fiscale e nell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili.In particolare, la proposta di una fiscalità differenziata mira a garantire un equo contributo da parte dei giganti del web nel finanziamento di investimenti nelle aree deboli, oltre a promuovere nuovi strumenti fiscali per i comuni. L’Unione delle comunità montane chiede anche l’introduzione del regime Iva agevolata del 10% per le opere legate alla manutenzione e alla salvaguardia idrogeologica, così da incentivare interventi cruciali per la sicurezza del territorio.Per quanto riguarda le risorse finanziarie, si propone un aumento consistente degli investimenti destinati alle Regioni montane, con un totale di 500 milioni annui provenienti da diverse fonti. È essenziale coinvolgere sia il settore pubblico che quello privato nell’ottica di creare valore sociale ed ambientale, spostando l’attenzione dal mero profitto a lungo termine alla sostenibilità territoriale.In conclusione, la sfida principale è quella di trasformare il concetto di investimento in montagna da una prospettiva puramente economica a una più ampia visione incentrata sul benessere delle comunità locali e sulla salvaguardia dell’ambiente. Solo attraverso un impegno congiunto e sinergico sarà possibile garantire un futuro sostenibile per le regioni montane italiane.
Riorganizzazione della governance per i comuni montani: proposte e misure per lo sviluppo sostenibile.
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