Il presidente di Ance Torino propone incentivi e housing sociale per rigenerare i margini urbani e rilanciare l’affitto degli alloggi sfitti.
Sul nuovo Piano Regolatore, il Comune di Torino “è in difficoltà”. Parola di Antonio Mattio, presidente di Ance Torino, che lancia un monito e una proposta: “Non possiamo più aspettare. Serve una visione chiara su dove e come crescere, con strumenti efficaci per attrarre investimenti e riportare vita nei quartieri marginali”.
Periferie e alloggi sfitti al centro dell’agenda urbana
Mattio sottolinea l’urgenza di agire sulle periferie, oggi spesso escluse dalle trasformazioni urbane più visibili. La soluzione? Secondo Ance Torino, una combinazione di incentivi mirati, piani di housing sociale e rigenerazione urbana vera, che includa edilizia accessibile e servizi.
Accanto a questo, un’altra proposta concreta: “Per rimettere in circolo gli oltre 40.000 alloggi sfitti in città, pensiamo a un attestato di non morosità: una sorta di certificato per gli inquilini affidabili, che aiuti i proprietari a superare la diffidenza e favorisca l’incontro tra domanda e offerta”.
Il Piano Regolatore: occasione o rischio?
Il Piano Regolatore, attualmente in fase di studio, è secondo Mattio “un documento troppo lento e incerto rispetto ai tempi della città”. Per il presidente dei costruttori torinesi, “bisogna passare dal controllo alla fiducia, aprendo alla collaborazione tra pubblico e privato per raggiungere obiettivi comuni”.
Una sfida che riguarda anche il futuro dell’abitare, sempre più segnato da nuovi bisogni, flessibilità e sostenibilità: “Il modello tradizionale della casa non basta più. Servono progetti capaci di tenere insieme redditività e impatto sociale”.
Costruire fiducia, oltre che edifici
Ance Torino chiede quindi un cambio di passo: regole chiare, tempi certi, visione condivisa. Solo così – conclude Mattio – “Torino potrà tornare ad attrarre investimenti e offrire ai cittadini spazi di vita dignitosi, in centro come in periferia. Perché rigenerare non significa solo costruire: significa restituire fiducia ai territori”.