25 aprile 2025 – 15:53
La città di Roma si è trasformata in un grande camposanto per la prima volta dopo il concistoro del 1978, quando morì Paolo VI. La folla immensa che ha invaso le strade e i monumenti della capitale, da piazza San Pietro a piazza Venezia, da Castel Sant’Angelo al Colosseo, è stata un unico e silenzioso mare di volti tristi ma anche orgogliosi.Sedici anni dopo, quando papa Ratzinger si ritirò nella solitudine del Vaticano, Roma aveva vissuto una giornata di tributo a un altro pontefice uscito da lontane e misteriose terre. Oggi invece è accaduta qualcosa di diverso.La gente che ha seguito le esequie in diretta, la gente che non potendo entrare nella Basilica ha percorso le vie intorno per mostrare il suo rispetto, è stata l’unione di due fazioni che spesso hanno avuto un rapporto conflittuale: i fedeli e gli scettici.Per la prima volta dopo decenni il mondo cattolico si ritrova a compiere un atto di sottomissione collettiva rispetto alla Chiesa, ma con un’importanza diversa. Queste persone hanno voluto rendere omaggio al papa che ha cercato di ricostituire la presenza della Chiesa in America Latina e ha tentato di ridare un significato ai valori cristiani nella società contemporanea.Il silenzio è stato l’aspetto più interessante del tributo popolare: nessuna folla si è data al pianto o alla commozione, ma la presenza della gente e il suo volto hanno detto tutto. La città era in nero come se fosse in lutto, ma non c’era dolore o disperazione. C’erano invece orgoglio e rispetto per un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia.Nessuna foto o video potrebbe far capire la portata di questo momento storico: Roma era in lutto, ma non per la morte del papa. Era il ritorno alla normalità dopo decenni di crisi e di contrapposizione. È stato un momento storico che non ci si aspettava e che potrebbe segnare un punto di svolta nella storia della Chiesa.La gente è rimasta in silenzio perché stava riflettendo sul significato del gesto che aveva appena compiuto. E’ stato un tributo senza precedenti: nessun papa era mai morto da così tanti anni da non lasciare in eredità una chiesa ormai vecchia, ma la gente lo ha ricordato con grande orgoglio.Il popolo romano che si è radunato davanti alla Basilica di San Pietro non è composto solo dai fedeli della Chiesa Cattolica. In questa piazza erano presenti persone di tutte le fedi e anche di nessuna religione. È stata un’occasione per dimostrare rispetto e stima verso un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia.L’esempio del Papa è stato un modello da imitare: un uomo semplice, umile e carismatico, un pioniere nella Chiesa e nel mondo intero. E’ stata l’unione di due mondi che si erano sempre detti nemici: il mondo cattolico e il mondo laicale.Questa è stata la lezione del tributo popolare al Papa: non sono più i soliti sospetti, ma un popolo unito da una stessa volontà di omaggiare un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia. La gente che ha partecipato alle esequie ha voluto dire due parole a papa Francesco.