venerdì 3 Ottobre 2025
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Rome

Acerbi, centenario e cardinale: un nuovo capitolo al servizio della Chiesa.

Il centenario del card.
Angelo Acerbi si intreccia con un evento di profonda simbologia: l’assunzione della chiesa dei Santi Angeli Custodi a Roma, un titolo cardinalizio che lo consacra in una forma nuova di servizio alla Chiesa.
Un’occasione unica nella storia ecclesiastica, segna il raggiungimento di un secolo di vita e quasi dieci anni di sacerdozio, un percorso che si snoda attraverso decenni di dedizione al servizio pontificio.
La celebrazione, permeata da un’atmosfera solenne e partecipata, ha visto il card.

Acerbi compiere i riti di ingresso con la dignità e la serenità che lo contraddistinguono.

Prima della Messa, un gesto di profonda devozione: il bacio alla croce e la benedizione impartita con l’acqua santa.

La processione, compiuta a piedi lungo la navata, ha accentuato la sacralità del momento.

Mons.

Marco Agostini, cerimoniere pontificio, ha introdotto la celebrazione con la lettura della bolla di Papa Francesco, che ha elevato il card.
Acerbi al rango cardinalizio.

Padre Joby Emmanuel, parroco della parrocchia SS.

Angeli Custodi, ha espresso la gioia della comunità parrocchiale, sottolineando la rarità di un evento così significativo, unendo l’età biblica del cardinale alla sua profonda capacità di trasmettere pace e conforto.

In un gesto di profonda pietà, il card.
Acerbi ha rivolto un pensiero al Sommo Pontefice Leone XIV, informandolo della celebrazione e chiedendo, a nome di tutti i presenti, la preghiera affinché i Santi Angeli Custodi proteggano e sostengano il Papa nel suo alto ministero.

L’assunzione della chiesa titolare rappresenta un’integrazione formale nella comunità parrocchiale, un nuovo capitolo nel suo percorso di servizio.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto agli amici della residenza di Santa Marta, che hanno voluto partecipare alla celebrazione.

La vita del card.

Angelo Acerbi, nato il 23 settembre 1925 a Sesta Godano, è un esempio di dedizione instancabile alla Santa Sede.

Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1948, il suo ingresso nel Servizio Diplomatico Pontificio ha segnato l’inizio di una carriera internazionale, costellata di incarichi delicati e di un profondo coinvolgimento nelle questioni geopolitiche e sociali del nostro tempo.

Un evento particolarmente drammatico ha segnato la sua esperienza: la prigionia, insieme ad altri diplomatici, per sei settimane nelle mani dei guerriglieri del Movimiento 19 de Abril, in Colombia.

Un momento di grande sofferenza, vissuto con fede e resilienza.
La sua nomina a cardinale da Papa Francesco, nel Concistoro del 2024, testimonia il riconoscimento del suo lungo e prezioso contributo alla Chiesa.
Il suo esempio incarna i valori di servizio, fedeltà e coraggio, ispirando tutti coloro che lo conoscono.

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