Un atto di inaudita violenza ha scosso la tranquillità delle linee Cotral che solcano il territorio della provincia di Frosinone.
Un controllore, Daniele Stefanucci, durante un regolare controllo di titoli di viaggio sulla tratta che collega Fiuggi ad Anagni, è stato vittima di un’aggressione fisica da parte di un passeggero, un atto che mette a nudo le crescenti tensioni e le fragilità del sistema di trasporto pubblico locale.
L’aggressione, descritta come un’escalation di violenza gratuita, ha visto il controllore colpito ripetutamente con calci e pugni, provocando lesioni significative e il sospetto di una frattura al setto nasale.
La rapidità del soccorso, con il trasporto d’urgenza al Pronto Soccorso, ha evitato conseguenze ancora più gravi, testimoniando la vulnerabilità a cui sono sottoposti gli operatori che quotidianamente garantiscono la mobilità dei cittadini.
Le indagini, prontamente avviate dai Carabinieri di Anagni, hanno permesso di identificare e rintracciare l’aggressore, di nazionalità straniera, il quale è stato accompagnato in caserma per l’espletamento degli atti di verbalizzazione e per fornire la propria versione dei fatti.
Questo episodio, purtroppo, non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto di crescente insicurezza che affligge il settore del trasporto pubblico, caratterizzato da una crescente difficoltà nel mantenere l’ordine e nel far rispettare le regole.
La vicenda ha immediatamente acceso i riflettori sulla questione della sicurezza sul lavoro, suscitando una forte reazione da parte della classe politica locale.
Il deputato Massimo Ruspandini, esponente della direzione nazionale di Fratelli d’Italia, ha espresso profonda indignazione e ha offerto il proprio sostegno a Daniele Stefanucci, che, oltre ad essere un operatore Cotral, ricopre ruoli di responsabilità all’interno del circolo cittadino di Fratelli d’Italia e riveste la carica di consigliere comunale ad Acuto.
Il deputato Ruspandini ha sottolineato come questo episodio rappresenti l’ennesima, dolorosa conferma di una tendenza preoccupante: l’incremento di violenze ingiustificate e prevaricazioni nei confronti di lavoratori del trasporto pubblico, spesso costretti a operare in condizioni operative e psicologiche sempre più gravose.
La reazione politica non si è limitata all’espressione di solidarietà, ma ha aperto la strada a una riflessione più ampia sulle misure necessarie per garantire la sicurezza degli operatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine a bordo dei mezzi pubblici e promuovere una cultura del rispetto delle regole e della convivenza civile.
L’incidente solleva interrogativi sulla necessità di un approccio integrato, che coinvolga istituzioni, aziende di trasporto e forze dell’ordine, al fine di contrastare efficacemente la criminalità e proteggere coloro che, quotidianamente, offrono un servizio essenziale alla collettività.