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Allarme West Nile e Usutu: estate record di infezioni in Italia

L’estate 2023 ha visto un’escalation significativa dell’attività dei virus trasmitti dalle zanzare in Italia, con particolare riferimento al West Nile Virus (WNV) e al virus Usutu (USUV).
I dati recenti, aggiornati al 3 settembre, rivelano un quadro preoccupante: tra il 28 agosto e la data di riferimento, sono stati identificati 72 nuovi casi di infezione da WNV, portando il totale stagionale a 502 infezioni confermate e 33 decessi.

Questi numeri non solo superano le aspettative, ma sottolineano la persistente e diffusa presenza del virus nell’ambiente.

La distribuzione geografica delle infezioni non è uniforme.

Il Lazio emerge come la regione più colpita, con un ammontare di 218 casi complessivi, prevalentemente concentrati nella provincia di Latina, epicentro di un focolaio particolarmente intenso.

Seguono la Campania e il Veneto, con oltre cento e cinquanta casi rispettivamente, evidenziando una diffusione capillare del virus in diverse aree del Paese.
L’analisi dei casi rivela una varietà di manifestazioni cliniche.

Circa la metà delle infezioni confermate (226 casi) si presenta in forma neuro-invasiva, una forma grave che può coinvolgere il sistema nervoso centrale e causare encefaliti o meningiti.
Un numero simile di individui ha sperimentato una sintomatologia più lieve, caratterizzata da febbre.
Sorprendentemente, una percentuale minore di casi (poco più di 40) si sono rivelati asintomatici durante l’identificazione attraverso screening di donatori di sangue, suggerendo un sottovalutazione potenziale della reale diffusione del virus nella popolazione.

Parallelamente all’aumento dei casi di WNV, si segnalano anche quattro infezioni da USUV, un altro virus trasmesso dalle zanzare, distribuite tra Piemonte, Veneto e Lazio.
Sebbene il virus Usutu generalmente provochi sintomi meno gravi rispetto al West Nile Virus, la sua coesistenza con WNV complica ulteriormente la situazione epidemiologica e rende più complessa la gestione del rischio infettivo.
Le peculiarità di questi focolai, con la loro frequenza e la gravità delle manifestazioni cliniche, sollevano interrogativi cruciali sulla dinamica ecologica dei virus e sui fattori che ne favoriscono la persistenza e la diffusione.

L’aumento delle temperature medie, l’alterazione degli ecosistemi e le pratiche di gestione del territorio potrebbero svolgere un ruolo importante nell’amplificazione dei cicli di trasmissione.
La sorveglianza epidemiologica, il controllo delle zanzare vettrici e la sensibilizzazione della popolazione rimangono pertanto interventi prioritari per mitigare il rischio infettivo e proteggere la salute pubblica.
La ricerca di nuove strategie di prevenzione, inclusi vaccini e trattamenti specifici, rappresenta un obiettivo a lungo termine per affrontare efficacemente questa crescente minaccia virale.

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