La sentenza d’Appello, emessa nel caso della tragica scomparsa e morte di Serena Mollicone, è stata oggetto di un’approfondita revisione da parte della Corte di Cassazione, la quale ne ha rilevato intrinseche contraddizioni e lacune motivazionali tali da compromettere la sua validità. L’annullamento con rinvio, sancito nell’ordinanza dell’11 marzo, apre la strada a un nuovo processo, un’opportunità per fare luce su una vicenda dolorosa che ha segnato profondamente la comunità di Arce e oltre.Serena Mollicone, studentessa liceale, svanì nel nulla il primo giugno 2001, innescando un’ondata di angoscia e un’intensa attività investigativa. Il ritrovamento del suo corpo, tre giorni dopo, nel bosco dell’Anitrella a Monte San Giovanni Campano, confermò i timori più cupi, trasformando la scomparsa in un omicidio. Il caso, fin da subito, si è rivelato intricato, avvolto da zone d’ombra e da un tessuto di relazioni complesse.La vicenda giudiziaria si è articolata in diverse fasi, culminate con l’assoluzione di Franco Mottola, maresciallo dei carabinieri, della moglie Anna Maria e del figlio Franco, tutti e tre accusati di essere responsabili della morte di Serena. Tale esito, tuttavia, non ha sedato i dubbi e le perplessità che serpeggiavano nell’opinione pubblica e che hanno trovato riscontro nell’analisi critica della Corte di Cassazione.La sentenza della Suprema Corte, articolata in un dettagliato documento di 36 pagine, evidenzia come il ragionamento dei giudici d’Appello abbia mostrato debolezze e incongruenze, generando un quadro motivazionale frammentato e in parte incomprensibile. L’annullamento non si limita a contestare un singolo aspetto della decisione precedente, ma ne mette in discussione la coerenza strutturale e la capacità di fornire una giustificazione logica e completa delle conclusioni raggiunte.Le motivazioni della Cassazione si concentrano sull’analisi dei passaggi cruciali del ragionamento, evidenziando come siano stati trascurati elementi di prova significativi, come interpretati alla luce di nuove acquisizioni ermeneutiche, e come siano state formulate argomentazioni che appaiono illogiche o contraddittorie. L’obiettivo non è quello di esprimere un giudizio di colpevolezza o innocenza, compito riservato al nuovo giudice, ma di assicurare che il processo sia condotto con la massima correttezza e trasparenza, nel rispetto dei principi fondamentali del diritto.L’ordinanza di annullamento con rinvio rappresenta, dunque, un tassello importante nella ricerca della verità e della giustizia per Serena Mollicone, per la sua famiglia e per l’intera comunità. Il nuovo processo, che dovrà essere celebrato da una diversa giuria, offre la possibilità di ricostruire gli eventi che portarono alla tragica morte della giovane studentessa, mettendo a disposizione di tutti gli atti e le prove disponibili e garantendo il diritto alla difesa di tutti gli imputati. La speranza è che, questa volta, il giudizio finale possa essere definitivo e pienamente aderente ai fatti, restituendo dignità alla memoria di Serena e contribuendo a sanare le ferite di una comunità profondamente segnata.
Arce, Cassazione ribalta la sentenza: nuovo processo per Serena Mollicone
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