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giovedì 13 Novembre 2025

Arrestato a Genzano, sconosciuto traffica: rapina, sequestro e crudeltà

Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma ha portato all’arresto, a Genzano di Lucania (Potenza), di un diciottenne ricercato da sei mesi per una serie di crimini particolarmente efferati commessi a Roma nel marzo scorso: rapina aggravata, sequestro di persona e porto abusivo d’armi.
L’operazione, condotta dai Carabinieri, suggella un’indagine complessa volta a smantellare una dinamica criminale che si sta rivelando sempre più radicata nel territorio.
L’arresto si inserisce nel contesto di un più ampio dispositivo di controllo del territorio, intensificato dal Comando provinciale di Potenza, finalizzato alla prevenzione di reati predatori.
Sebbene l’attenzione primaria fosse focalizzata sulla repressione di truffe e rapine ai danni delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare gli anziani, l’operazione ha evidenziato un’evoluzione preoccupante delle tecniche criminali impiegate.

Il diciottenne non è un singolo delinquente occasionale, bensì figura centrale in un’azione criminale strutturata e meticolosamente pianificata.

L’indagine ha portato alla luce un modello di truffa-rapina particolarmente crudele, caratterizzato da un’organizzazione sofisticata che lascia presumere il coinvolgimento di un sodalizio criminale su scala nazionale.
La vittima, una persona anziana, è stata ingannata da un complice che si è presentato falsamente come agente delle Forze dell’Ordine, ottenendo la fiducia della stessa per poi sottrarle ingenti somme di denaro contante e preziosi, stimati tra i 180.000 e i 205.000 euro.
La gravità della vicenda non si esaurisce con la sottrazione del denaro.
La vittima è stata successivamente sequestrata in un soppalco, in una forma di privazione della libertà di movimento particolarmente inquietante, con la rimozione deliberata della scala per impedirne la fuga.
L’episodio culmina con il furto anche di due armi legalmente detenute dal figlio della vittima, un dettaglio che suggerisce una pianificazione accurata volta a compromettere non solo l’incolumità fisica della persona anziana, ma anche la sicurezza patrimoniale e familiare.
L’arresto del diciottenne rappresenta un passo avanti significativo nell’indagine, ma solleva interrogativi sulla capacità di queste organizzazioni criminali di adattarsi e trovare nuovi bersagli.
La complessità del modus operandi utilizzato, la perizia nel manipolare la fiducia della vittima e la violenza insita nel sequestro, suggeriscono la necessità di un approccio multidisciplinare per contrastare efficacemente questo fenomeno, che coinvolge non solo le forze dell’ordine, ma anche la psicologia criminale, la sensibilizzazione della popolazione e il rafforzamento dei legami sociali nelle comunità più a rischio.

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