La sentenza d’appello emessa a Roma ha radicalmente riscritto il destino giudiziario di Daniel Belling, cittadino tedesco precedentemente condannato in primo grado per omicidio volontario e distruzione di cadavere, in relazione alla scomparsa della moglie, Xiang Lei Li, avvenuta nel 2017 durante una crociera nel Mar Mediterraneo. L’uomo, che aveva precedentemente subito una condanna a 26 anni di reclusione, è stato completamente assolto dai giudici di secondo grado con la formula “il fatto non sussiste”, un’assoluzione che spazza via le precedenti accuse e la precedente sentenza.Questa decisione inaspettata segna un punto di svolta nel caso, che aveva sollevato interrogativi complessi e generato un’intensa copertura mediatica. La Corte d’Appello non ha accolto la richiesta della Procura Generale, che aveva vigorosamente sollecitato la conferma della condanna di primo grado, sostenendo la colpevolezza di Belling. La Procura aveva basato le sue argomentazioni su presunte incongruenze nelle dichiarazioni di Belling e su indizi ritenuti circostanziali, ma sufficienti a configurare un quadro di responsabilità. L’assoluzione è stata accolta con evidente sollievo e soddisfazione dai difensori di Belling, gli avvocati Luigi Conti e Laura Camomilla, che avevano sempre sostenuto l’innocenza del loro assistito e contestato la fragilità delle prove presentate in primo grado. Nella loro dichiarazione post-sentenza, gli avvocati hanno sottolineato come la precedente sentenza fosse priva di una solida base motivazionale logico-giuridica, accusandola implicitamente di essere basata su supposizioni e interpretazioni forzate.La decisione della Corte d’Appello apre ora nuove prospettive per il caso e solleva interrogativi cruciali riguardo all’attendibilità delle indagini iniziali e all’interpretazione delle prove raccolte. L’assenza di un’adeguata motivazione nella sentenza di primo grado, fattore determinante per l’assoluzione in appello, evidenzia l’importanza di un’analisi giuridica rigorosa e imparziale in procedimenti penali di questa complessità. La scomparsa di Xiang Lei Li rimane un mistero irrisolto, e la sentenza, sebbene definitiva per quanto riguarda la responsabilità di Daniel Belling, non porta alla luce la verità sulla sua sorte. Rimane aperto il dibattito sull’opportunità di ulteriori indagini per chiarire le circostanze della scomparsa e accertare eventuali responsabilità non ancora individuate.
Assoluzione a Roma: Belling libero, un caso di crociera al centro del mistero.
Pubblicato il
