mercoledì 17 Settembre 2025
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BeB a Roma: droga e connivenza, sospesa la licenza

Un episodio di connivenza colposa e mancata vigilanza ha portato alla sospensione della licenza di un BeB situato in via Giolitti, a Roma, innescando un’indagine che ha rivelato un inatteso intreccio tra accoglienza turistica e attività illecita.
L’evento si è sviluppato a seguito dell’arresto di un cittadino egiziano di ventitré anni, sorpreso in possesso di dosi di hashish e cocaina confezionate per la vendita al dettaglio, operazione condotta dagli agenti del Commissariato di P.

S.
Viminale, in una zona particolarmente sensibile come Termini.
Le indagini, avviate a seguito del controllo sull’individuo, hanno rapidamente portato a una struttura ricettiva locale, dove il giovane trovava alloggio.

L’accesso alla stanza in suo possesso, reso possibile dalla chiave rinvenuta, ha svelato un quadro inquietante: non si trattava di una semplice camera d’albergo, bensì di un vero e proprio punto di stoccaggio e distribuzione di stupefacenti.

La quantità di droga rinvenuta, già suddivisa in porzioni pronte per la vendita, suggeriva l’utilizzo sistematico dell’abitazione come base operativa per l’attività di spaccio.

L’aspetto più grave emerso dalle verifiche amministrative è la consapevole negligenza, o quantomeno la mancanza di scrupoli, che ha permesso l’accoglienza e il soggiorno del cittadino straniero, privo di documenti di identità e apparentemente privo di permesso di soggiorno.
L’omessa comunicazione del suo alloggio alle autorità competenti, attraverso il sistema Alloggiati Web, ha configurato una violazione delle normative vigenti e ha sollevato interrogativi sulle procedure di controllo e sulla responsabilità del titolare della struttura ricettiva.
L’episodio evidenzia una falla nel sistema di controllo e di sicurezza che tutela il turismo e la legalità, e sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di un rispetto rigoroso delle normative da parte degli operatori del settore.

La sospensione della licenza, disposta dal Questore di Roma, rappresenta una misura cautelativa volta a garantire la tutela dell’ordine pubblico e a prevenire ulteriori attività illegali.

La struttura dovrà rimanere chiusa per dieci giorni, periodo durante il quale verranno effettuati ulteriori accertamenti per chiarire le dinamiche dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità penali e amministrative.
Il caso solleva, inoltre, una riflessione più ampia sull’integrazione, la sicurezza e la complessità della gestione dei flussi migratori in contesti urbani densi e multiculturali.

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