L’arte ceramica di Cinzia Chiulli, figura di spicco nel panorama viterbese, celebra il culto di Santa Rosa con un’opera di profondo significato simbolico, recentemente donata al sodalizio dei facchini, rappresentato dal presidente Massimo Mecarini.
Il manufatto, un’innovativa fusione tra scultura e pittura su lastra di peperino, incarna la tradizione medievale della zaffera, tecnica ceramica profondamente radicata nella storia e nell’identità del territorio.
La composizione si concentra sulla figura di Santa Rosa, velata e misteriosa.
Una rosa blu, intensa e predominante, ne avvolge parzialmente il volto, un gesto artistico che trascende la mera rappresentazione fisica.
La corolla, un delicato mosaico di piccole rose dello stesso colore, incornicia il viso della santa, amplificando l’effetto di protezione e introspezione.
La scelta del blu, colore legato alla spiritualità, al trascendente e alla grazia divina, contribuisce a creare un’atmosfera di contemplazione e devozione.
L’atto della donazione, avvenuto durante una conferenza stampa presso il Palazzo dei Priori, ha segnato l’apertura delle cene di beneficenza organizzate dai facchini di Santa Rosa, evento cruciale per la comunità viterbese.
L’opera non si pone come una semplice iconografia religiosa, ma come una riflessione sull’essenza stessa della fede e del sacrificio.
Come spiegato dall’artista Chiulli, l’occultamento del volto di Santa Rosa è una scelta deliberata, volta a spostare l’attenzione dalla sua apparenza esteriore alla sua figura simbolica di portatrice di bene e di speranza.
La rosa, con la sua forma slanciata e verticale, funge da ponte, un legame ideale tra il cielo e la terra, un punto di contatto tra il mondo umano e il divino.
Questa verticalità, questo slancio verso l’alto, riecheggia l’immagine potente e solenne della Macchina di Santa Rosa, simbolo tangibile della fede e della tradizione viterbese, sollevata con devozione durante le celebrazioni.
Il manufatto ceramico, un’espressione artistica di profonda spiritualità e innovativa tecnica, sarà esposto con onore all’ingresso del museo del sodalizio, nel cuore del quartiere medievale di San Pellegrino, a Viterbo, offrendo a visitatori e fedeli un’occasione unica di riflessione e devozione, testimoniando la ricchezza artistica e culturale del territorio.
L’opera si configura dunque non solo come un omaggio a Santa Rosa, ma come una dichiarazione d’amore per la storia, le tradizioni e l’anima di Viterbo.