La monumentale Dies Natalis, la macchina di Santa Rosa concepita dalla mente geniale di Raffaele Ascenzi, ha concluso la sua straordinaria esposizione temporanea.
Dopo un viaggio emblematico il 3 settembre e settimane di presenza solenne di fronte al Monastero di Santa Rosa, la struttura che cammina è stata dismessa e riposizionata nei suoi depositi lungo la Tuscanese, in attesa del prossimo evento nel 2026.
Quest’anno, in una scelta deliberata dall’amministrazione comunale guidata da Frontini, la Dies Natalis ha anticipato il suo debutto ai primi di luglio, allontanandosi dalla tradizionale data di agosto.
Questa decisione, in concomitanza con il Giubileo, ha rappresentato un’occasione unica per presentare il monumento a un pubblico più ampio e diversificato.
L’iniziativa si è concretizzata in una campagna di comunicazione estesa, culminata con affissioni anche a Roma, con l’obiettivo di trascendere la consueta risonanza legata alla sola sera del 3 settembre.
Il progetto mirava a proiettare Santa Rosa in una prospettiva di turismo continuativo, valorizzando non solo l’evento culminante, ma l’intero patrimonio culturale e le tradizioni che la contraddistinguono.
Il sentimento diffuso era quello di offrire una narrazione più ricca e stratificata del territorio, capace di attrarre visitatori interessati a esplorare le sue radici storiche, artistiche e spirituali.
La dismissione, iniziata nelle prime ore dell’alba, è stata affidata alla competenza della ditta Fiorillo, artefice della sua complessa realizzazione.
Le operazioni, meticolosamente pianificate, hanno visto l’impiego di mezzi di sollevamento pesanti per smontare la gigantesca struttura.
Già nel corso della mattinata, una quota significativa, pari a due terzi dell’intera macchina, era stata con cura adagiata sui camion per il trasporto.
Al termine della giornata, alle 15:00, le operazioni di smontaggio sono state completate, segnando la fine di un periodo di straordinaria visibilità e un ritorno alla fase di preparazione per il futuro.
La Dies Natalis, temporaneamente silenziata, custodisce l’eco di un’esperienza condivisa, pronta a rinascere con nuova energia nel 2026.