Un sofisticato schema criminale, volto ad eludere i sistemi di sicurezza di un negozio dell’outlet di Valmontone, è stato smascherato grazie alla collaborazione tra personale di vigilanza e Carabinieri.
L’operazione, culminata con l’arresto in flagranza di tre individui, ha portato alla luce un tentativo di furto di profumi per un valore complessivo di 800 euro, reso possibile dall’impiego di un jammer, dispositivo elettronico progettato per interferire con le frequenze utilizzate dai sistemi antitaccheggio.
L’utilizzo del jammer rappresenta un’evoluzione nell’approccio ai furti in esercizi commerciali, dimostrando una preparazione e una conoscenza tecnica superiore alla media.
Il dispositivo, agendo come un “ostacolo” alle comunicazioni tra l’etichetta antitaccheggio e il sistema di rilevamento, neutralizza temporaneamente la capacità del negozio di segnalare la sottrazione della merce.
Questo permette ai malviventi di uscire dall’attività commerciale senza attivare l’allarme.
I Carabinieri delle Stazioni di Valmontone e Artena, allertati dal personale di vigilanza dell’outlet, hanno intercettato i tre soggetti – un uomo di 37 anni, uno di 34 e uno di 25 anni, tutti di nazionalità georgiana – immediatamente dopo aver lasciato il negozio.
L’intervento tempestivo ha permesso di cogliere i responsabili con la refurtiva ancora in loro possesso.
Le accuse contestate sono di furto aggravato in concorso, un reato che prevede pene più severe rispetto al furto semplice, a causa della pianificazione, della collaborazione tra più persone e dell’utilizzo di strumenti fraudolenti.
Il provvedimento di arresto è stato convalidato dal tribunale di Velletri, segnando l’inizio di un percorso giudiziario che potrebbe portare a conseguenze legali significative per gli arrestati.
La restituzione dei profumi ai legittimi proprietari ripristina, seppur parzialmente, il danno subito dal negozio, ma sottolinea l’importanza cruciale della collaborazione tra le forze dell’ordine, il personale di sicurezza e i commercianti per contrastare efficacemente la criminalità e tutelare il patrimonio commerciale.
L’episodio evidenzia, inoltre, la necessità di una continua evoluzione dei sistemi di sicurezza, capaci di contrastare l’utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate da parte di malintenzionati.








