domenica 17 Agosto 2025
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Furto e aggressione alle Terme Carletti: arrestato richiedente asilo

Un episodio di violenza e furto ha scosso la quiete delle piscine termali Carletti di Viterbo, culminando nell’arresto di un uomo di 29 anni, originario del Camerun.
La vicenda, verificatasi nel pomeriggio di ieri, ha visto una vittima, frequentatrice delle piscine, presentare formale denuncia alle forze dell’ordine, descrivendo un’aggressione inaspettata e un furto con strappo.
Secondo la ricostruzione fornita dalla vittima, il 29enne, approfittando di un momento di disattenzione, ha spintonato l’uomo e, in maniera intimidatoria, ha minacciato con una bottiglia frantumata, sottrarre un zaino contenente presumibilmente oggetti di valore personale.
Un gesto violento, volto a intimidire e a perpetrare un furto aggravato, che ha interrotto la tranquillità del luogo.

L’intervento tempestivo di una pattuglia della polizia di Viterbo, allertata dalla segnalazione, ha permesso di identificare e localizzare il presunto responsabile in tempi rapidi.
Grazie alla dettagliata descrizione fornita dalla vittima, gli agenti sono riusciti a rintracciare il 29enne, che è stato trovato in possesso dello zaino rubato, elemento cruciale che ha rafforzato l’accusa.
L’uomo, sebbene privo di precedenti penali, si trovava regolarmente sul territorio italiano, in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato sulla base di una richiesta di asilo.
La concomitanza di una condizione di vulnerabilità, legata alla procedura di richiesta di protezione internazionale, solleva interrogativi complessi e merita un’analisi approfondita per comprendere le dinamiche sociali e le possibili motivazioni che hanno portato a questo episodio.

Dopo la formalizzazione dell’arresto e l’udienza di convalida svoltasi questa mattina, il 29enne è stato trasferito presso il carcere Nicandro Izzo di Viterbo, in attesa di ulteriori accertamenti e del prosseguimento delle indagini, che mirano a chiarire l’intera vicenda e a ricostruire con precisione le circostanze del fatto.

L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle aree pubbliche e sulla necessità di rafforzare i controlli, garantendo al contempo il rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo, anche di chi si trova in una condizione di fragilità.

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