Il Giubileo della Speranza ha rappresentato un’opportunità inaspettata per il turismo italiano, rivelando una metamorfosi nel profilo del viaggiatore spirituale.
Lontano dall’immagine stereotipata del pellegrino devoto, i visitatori giunti a Roma durante l’Anno Santo si presentano come un mosaico di esperienze, motivazioni e interessi, delineando un paradigma di turismo che trascende la semplice devozione religiosa.
Una ricerca condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, attraverso il CeRTA e Cattolica per il Turismo, ha svelato che solo un quindicesimo degli intervistati si identifica univocamente come pellegrino.
La stragrande maggioranza concilia la ricerca spirituale con altre forme di scoperta e benessere, abbracciando un approccio ibrido che integra la dimensione religiosa con quella culturale, artistica, enogastronomica e persino legata alla sostenibilità ambientale.
Il Giubileo si configura dunque come un catalizzatore per un turismo più ampio, che spazia dalla contemplazione del patrimonio artistico alla degustazione delle eccellenze gastronomiche locali.
La permanenza media in Italia per i viaggiatori internazionali si attesta intorno agli otto giorni, un dato che evidenzia l’intenzione di approfondire la conoscenza del territorio, al di là della sola cornice romana.
Le dinamiche di spesa riflettono la diversa provenienza dei visitatori.
I viaggiatori europei dimostrano una propensione a investire di più nel viaggio, con una spesa totale che supera i mille euro in oltre la metà dei casi, raggiungendo picchi significativi tra i francesi, dove il 71% dei viaggiatori spende tra 1000 e 3000 euro.
La preferenza per le strutture ricettive varia: gli stranieri tendono a optare per gli alberghi, mentre gli italiani apprezzano particolarmente i BeB, a testimonianza di un approccio più autentico e immersivo nella cultura locale.
L’impatto dei media audiovisivi si rivela determinante nell’indurre il desiderio di viaggio.
Documentari, serie televisive e film dedicati al Giubileo hanno stimolato l’interesse di italiani, tedeschi e inglesi, alimentando un immaginario suggestivo e coinvolgente.
L’esplorazione del territorio italiano si estende ben oltre i confini della capitale.
Ben il 90% dei viaggiatori internazionali ha arricchito la propria esperienza visitando altre destinazioni, con Assisi, Milano, Napoli, Firenze e Venezia che emergono come mete particolarmente ambite.
Questo dato sottolinea come il Giubileo sia stato un pretesto per scoprire la ricchezza e la diversità del patrimonio italiano.
Infine, la ricerca mette in luce un crescente interesse per il turismo lento e sostenibile, soprattutto tra coloro che si identificano con un profilo più contemplativo e introspettivo.
Questo aspetto suggerisce una tendenza verso un turismo più consapevole e rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali, in linea con le sensibilità contemporanee e con la ricerca di esperienze autentiche e significative.
Il Giubileo, dunque, non si è limitato a celebrare la fede, ma ha contribuito a ridefinire il concetto stesso di viaggio e a promuovere un turismo più ampio, diversificato e sostenibile.