L’inchiesta giudiziaria che coinvolge il complesso sportivo “Immobile Academy-centro sportivo Parlati” di Torre del Greco ha portato alla luce un quadro preoccupante di irregolarità urbanistiche, gestione illegale di rifiuti speciali e alterazione ambientale, scuotendo la comunità locale e sollevando interrogativi sulla conformità degli interventi edilizi.
La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro del complesso e ha iscritto nel registro degli indagati sei persone, tra cui familiari del noto calciatore Ciro Immobile, in seguito ad un’indagine avviata a seguito di un sopralluogo.
Le accuse mosse ai sei indagati ruotano attorno alla realizzazione di opere edili abusive in un’area gravata da vincoli ambientali e paesaggistici, senza l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni.
La gravità delle accuse si estende alla gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi, una pratica che ha impatti negativi sulla salute pubblica e sull’ecosistema.
Particolarmente significativa è l’accusa relativa alla trasformazione radicale di una porzione di bosco alto in un’area parcheggio, attraverso operazioni di sbancamento e riporto di terreno e successiva asfaltatura.
Questo intervento ha comportato una sostanziale modifica della destinazione d’uso del territorio, in violazione delle normative urbanistiche e ambientali vigenti.
L’indagine, condotta congiuntamente dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale, ha rivelato come l’area oggetto di intervento fosse già stata precedentemente interessata da opere edilizie abusive, mai condonate.
Gli indagati, intervenendo su questa base preesistente, avrebbero proceduto a ulteriori costruzioni, ampliando il danno ambientale e incrementando il carico urbanistico illegale.
Il provvedimento di sequestro, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata, mira a prevenire ulteriori e potenziali aggravamenti delle conseguenze derivanti dai reati ipotizzati, garantendo la salvaguardia del territorio e la tutela degli interessi pubblici coinvolti.
L’inchiesta, pertanto, non si limita a una violazione amministrativa, ma investe la sfera penale, evidenziando una potenziale pianificazione deliberata di attività illegali a danno dell’ambiente e dell’ordinamento urbanistico.
La vicenda pone l’accento sull’importanza di un controllo rigoroso degli interventi edilizi e sulla necessità di contrastare qualsiasi forma di attività illegale che possa compromettere la sostenibilità ambientale e lo sviluppo legale del territorio.