Nel pomeriggio di oggi, il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) Mario Scipioni, designato dalla Procura della Repubblica di Viterbo, ha avviato una dettagliata indagine tecnica sul luogo dell’incidente che il 9 aprile scorso ha visto la tragica perdita di Alessandro Cristiani, un quindicenne scomparso prematuramente a seguito di un impatto con un albero lungo viale Trieste. L’inchiesta, attualmente gestita dal Procuratore Massimiliano Siddi con la formulazione di un fascicolo a carico di persone sconosciute per omicidio stradale colposo, mira a ricostruire con la massima precisione le dinamiche dell’evento e a determinarne le possibili cause.La Procura, nella sua ricerca della verità, ha preventivamente disposto il sequestro dell’area interessata, un atto volto a preservare l’integrità del contesto e a garantire che i rilievi tecnici siano condotti in condizioni ottimali. Oltre al CTU Scipioni, affiancato dal suo assistente Damiano Bianchi, hanno preso parte all’ispezione i legali rappresentanti della famiglia Cristiani, gli avvocati Luca Mecarini e Francesca Matteucci, e il loro consulente tecnico di parte, l’ingegnere Andrea Celestini. La presenza di tutte queste figure sottolinea la delicatezza del caso e l’importanza di un’analisi imparziale e approfondita.I rilievi tecnici hanno richiesto oltre due ore di lavoro intenso, durante le quali l’ingegnere Bianchi ha impiegato strumentazioni all’avanguardia, tra cui scanner laser e droni, per acquisire dati precisi e dettagliati sulla superficie stradale. Una fase cruciale dell’indagine ha riguardato l’analisi del manto asfalti coibito dalle infiorescenze cadute dai tigli circostanti. Questo approccio, apparentemente insolito, si è rivelato fondamentale per individuare potenziali crepe o irregolarità nella pavimentazione, che potrebbero essere state mascherate dalla vegetazione. Dopo la rimozione dei detriti vegetali, effettuata dal personale di Viterbo Ambiente, i rilievi sono stati ripetuti per confermare o smentire le prime impressioni.L’obiettivo primario dell’indagine tecnica è valutare se la condizione del manto stradale abbia contribuito, in modo determinante, al verificarsi dell’incidente. Non si tratta semplicemente di accertare la presenza di imperfezioni, ma di determinarne la potenziale influenza sul comportamento del veicolo e, di conseguenza, sulla traiettoria che ha condotto alla tragica conclusione. L’analisi si estenderà a tutti i fattori che potrebbero aver concorso a creare una situazione di pericolo, compresa la qualità dei materiali utilizzati nella costruzione della strada, la sua manutenzione nel tempo e la sua aderenza alle normative vigenti. I risultati di questa indagine tecnica saranno elementi cruciali per la ricostruzione completa della vicenda e per l’eventuale definizione di responsabilità.
Indagine sull’incidente di Cristiani: CTU alla ricerca delle cause.
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