L’Italia e il Mediterraneo: un’analisi di percezione, potenziale e sfide per il futuroUna recente indagine commissionata dalla Camera di Commercio di Roma, condotta dall’Istituto Piepoli attraverso 2.000 interviste a cittadini e imprese italiane, rivela un quadro complesso e ricco di implicazioni per il futuro dell’Italia nel contesto mediterraneo.
L’analisi evidenzia una forte consapevolezza, sia a livello popolare che imprenditoriale, del ruolo strategico dell’Italia e, in particolare, di Roma, come fulcro di sviluppo e connessione nel bacino mediterraneo.
L’indagine svela un consenso diffuso, e in alcuni casi schiacciante, sulla rilevanza delle infrastrutture marittime e digitali.
Queste non sono più considerate semplici opere fisiche, ma veri e propri pilastri per la sicurezza nazionale, la competitività economica e la transizione verso un’economia più sostenibile.
La “Blue Economy”, intesa come economia che sfrutta in modo innovativo e responsabile le risorse marine, gode di un ampio consenso e si percepisce come un volano per la crescita e la creazione di posti di lavoro.
Il mare stesso emerge come una risorsa imprescindibile, non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di identità nazionale e opportunità geopolitiche.
Questo sentimento trova riscontro nella percezione di Roma e del Lazio come potenziali centri di eccellenza per lo sviluppo delle infrastrutture e delle tecnologie legate al mare, con una forte adesione (69% dei cittadini e 70% delle imprese) che crede nel loro ruolo di leadership.
Nonostante il forte potenziale, l’indagine mette in luce una dissonanza tra percezione e realtà.
Il sistema portuale italiano, pur ampiamente riconosciuto come punto di forza (97% delle imprese), non viene percepito come valorizzato adeguatamente.
Questa constatazione suggerisce una carenza di pianificazione strategica e di integrazione tra porti, reti energetiche e digitali, frenando la piena realizzazione delle sinergie possibili.
Un elemento cruciale emerso dall’analisi è la necessità di un’azione coordinata e mirata.
Le aziende intervistate identificano la burocrazia come il principale ostacolo (56%) alla piena affermazione dell’Italia come motore di vitalità economica nel Mediterraneo.
Questo dato sottolinea l’urgenza di semplificare i processi amministrativi, promuovere la collaborazione tra settore pubblico e privato (attualmente percepita come insufficiente dal 55% delle imprese) e creare un ambiente favorevole all’investimento.
L’indagine evidenzia anche un gap nella percezione internazionale del ruolo dell’Italia come hub infrastrutturale del Mediterraneo (solo il 30% delle imprese lo ritiene pienamente riconosciuto).
Questo suggerisce la necessità di una strategia di comunicazione efficace per promuovere l’immagine e le capacità dell’Italia a livello globale.
Le priorità di investimento, secondo le imprese, includono il potenziamento dei porti (49%), dei trasporti terrestri (47%) e la promozione della ricerca e dell’innovazione (45%).
Queste aree rappresentano un vero e proprio motore di crescita e di creazione di valore.
Come sottolinea Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, “Roma non può sottrarsi a quest’urgenza”.
La città deve abbracciare il suo ruolo di Capitale europea, centro di dialogo nel Mediterraneo e in Europa, sfruttando la sua posizione geografica, la sua storia millenaria e il suo ruolo internazionale.
In conclusione, l’indagine mette in luce un Paese consapevole del proprio potenziale, ma ancora alle prese con sfide significative.
La piena realizzazione delle opportunità offerte dal Mediterraneo richiede un impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini, attraverso una governance integrata, investimenti mirati e sinergie industriali che consolidino la posizione dell’Italia come protagonista attivo e responsabile nel panorama europeo e mediterraneo.







