lunedì 4 Agosto 2025
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Lazio, sesta vittima West Nile: uomo di 77 anni muore a Latina.

Il Lazio registra un ulteriore, drammatico, tassello nel quadro dell’epidemia di West Nile che sta interessando la regione: un uomo di 77 anni, residente nella provincia di Latina, è deceduto all’ospedale Santa Maria Goretti, ponendo fine a un percorso di malattia iniziato il 17 luglio.

Il decesso, purtroppo, si aggiunge a una serie di eventi che denotano la persistenza e la virulenza del virus nella regione, raggiungendo il quinto caso fatale complessivo.
Questo evento tragico solleva questioni di primaria importanza, che vanno oltre la mera constatazione di un decesso.

Il virus West Nile, trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, si insedia in un ciclo trasmissivo complesso che coinvolge uccelli, serbatoi naturali del virus, e zanzare appartenenti a diverse specie, in particolare *Culex pipiens*.

La trasmissione all’uomo avviene quindi incidentalmente, con conseguenze variabili a seconda delle condizioni di salute preesistenti.
Il paziente deceduto, come spesso accade in questi casi, presentava pregressi problemi di salute cronici, fattori che hanno indubbiamente contribuito ad aggravare la progressione della malattia.
Il virus, una volta introdotto nell’organismo, può colpire il sistema nervoso centrale, causando encefalite o meningite, condizioni potenzialmente irreversibili.

Sebbene la maggior parte delle infezioni rimanga asintomatica o si manifesti con lievi sintomi simil-influenzali, in una percentuale minore di casi, come in questo caso, la malattia può evolvere in forme neuroinvasive con esiti fatali.

L’epidemia in corso nel Lazio è parte di un contesto più ampio che interessa l’intera area del bacino del Mediterraneo, dove il virus West Nile è stato introdotto, presumibilmente, attraverso il movimento di uccelli migratori.
L’aumento delle temperature globali, con le conseguenti alterazioni degli ecosistemi e l’espansione dell’habitat delle zanzare, ha favorito la diffusione del virus, rendendo la sorveglianza epidemiologica e le misure di prevenzione ancora più cruciali.

La risposta all’epidemia richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga sanità pubblica, veterinaria e tutela dell’ambiente.
È necessario intensificare le attività di monitoraggio delle popolazioni di zanzare, implementare strategie di controllo vettoriale, informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di adottare misure di protezione personale, come l’uso di repellenti e l’eliminazione dei ristagni d’acqua dove le zanzare possono riprodursi.

Inoltre, è fondamentale rafforzare la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali e promuovere la ricerca scientifica per comprendere meglio la dinamica dell’epidemia e sviluppare nuovi strumenti di prevenzione e cura.

La triste vicenda del paziente di Latina serve da monito per non sottovalutare la minaccia rappresentata da questo virus e per agire con tempestività ed efficacia per proteggere la salute pubblica.

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