La vicenda della scomparsa di Mirella Gregori, avvolta in un mistero che si intreccia dolorosamente con quello di Emanuela Orlandi, riemerge con nuove sfumature grazie a una memoriale presentato alla Commissione parlamentare d’inchiesta.
Il documento, trasmesso dagli avvocati Valter Biscotti e Jessica Leone, focalizza l’attenzione su un elemento cruciale: l’identikit fornito dalla madre di Mirella, un dettaglio precedentemente marginale, che ora assume un significato potenzialmente rivoluzionario.
Nel maggio del 1983, Mirella, quindici anni, svanì nel nulla, pochi giorni prima che anche Emanuela Orlandi sparisse, gettando Roma in un’ondata di angoscia e apprensione.
Subito dopo la scomparsa, la madre di Mirella, profondamente scossa, collaborò con le forze dell’ordine, fornendo una descrizione di un individuo che aveva suscitato la sua attenzione nei pressi del bar di famiglia, situato in via Volturno.
Questa descrizione, un identikit stilizzato, è stato ora ricondotto, con sorprendente accuratezza, alla figura di un pregiudicato con radici in Sicilia, arrestato nel 1984 per reati connessi allo sfruttamento della prostituzione minorile.
La risonanza tra l’identikit fornito dalla madre e il profilo del pregiudicato non è un mero caso statistico, ma suggerisce un collegamento potenzialmente determinante per ricostruire gli eventi che portarono alla scomparsa di Mirella.
L’uomo descritto dalla madre non era un volto sconosciuto, ma un personaggio che frequentava l’area intorno al bar, un osservatore discreto che ora appare, alla luce di questa nuova evidenza, come un potenziale attore chiave nella vicenda.
La Commissione bicamerale d’inchiesta, incaricata di fare luce su queste due sparizioni che hanno segnato la storia di Roma, sta esaminando attentamente questa nuova pista, consapevole del suo potenziale impatto.
L’identificazione di un possibile sospetto, anche a distanza di decenni, riapre interrogativi e alimenta la speranza, seppur fragile, di poter finalmente fare chiarezza su un caso che ha lasciato una ferita profonda nel tessuto sociale romano.
La ricostruzione dettagliata delle attività di questo pregiudicato e il confronto con le testimonianze disponibili potrebbero rivelare connessioni inattese e gettare nuova luce sui movimenti di Mirella Gregori nei giorni immediatamente antecedenti alla sua scomparsa, contribuendo a svelare la verità che, per troppo tempo, è rimasta sepolta nell’ombra.






