mercoledì 1 Ottobre 2025
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Monsignor Di Liegro: la carità e la giustizia, un monito eterno.

La pietra scolpita, un monito inciso nel marmo, risuona come un’eco profonda: “Non c’è carità senza giustizia”.

Questa frase, oggi, si fa punto focale, luogo fisico e simbolico in cui si compie una traslazione, un passaggio non solo terreno ma di memoria e ispirazione.

Le spoglie mortali di Monsignor Luigi Di Liegro, scomparso il 12 ottobre 1997 e finora custodite al Cimitero del Verano, riposano ora sotto quella stessa pietra, nella basilica dei Santi XII Apostoli, un luogo di culto destinato a diventare un crocevia di preghiera e riflessione.

La cerimonia di accoglienza, presieduta dal Cardinale Vicario Baldo Reina, ha segnato un momento di raccoglimento e di commemorazione.

Al suo fianco, il Vescovo Renato Tarantelli Baccari, vicegerente della diocesi, i familiari più prossimi e i membri della Fondazione Don Luigi Di Liegro ETS, testimoni diretti di una vita interamente consacrata al servizio del prossimo.

In prossimità dell’anniversario della sua scomparsa, sabato 11 ottobre, una Messa solenne celebrata dal Cardinale Reina riaccenderà la fiaccola della sua memoria, alimentando la riflessione e l’eredità spirituale che ha lasciato.

Il Cardinale Reina, nel suo intervento, ha delineato il significato profondo della figura di Monsignor Di Liegro, sottolineando come la sua esistenza rappresenti un faro per i cristiani romani.

Un esempio luminoso che invita ad affrontare le sfide contemporanee con fede e speranza, una guida per discernere le povertà materiali e spirituali che affliggono la società.
La decisione di traslare le sue spoglie non è solo un atto di devozione, ma un gesto volto a rendere più accessibile la conoscenza della sua vita, delle sue opere, e del suo instancabile impegno a favore dei più vulnerabili.
Questa traslazione, più che un semplice trasferimento fisico, è un passaggio che sollecita la comunità cristiana a rinnovare il proprio impegno per una carità autentica, intesa non come mera assistenza, ma come lotta per la giustizia sociale, per la dignità umana, per la costruzione di un mondo più equo e solidale.
Il messaggio è chiaro: la vera carità non può essere disgiunta dalla ricerca di soluzioni strutturali alle cause della povertà e dell’esclusione.

Monsignor Di Liegro ha dedicato ben 45 anni al servizio della Chiesa di Roma, passando per diverse parrocchie e assumendo ruoli chiave nella pastorale e nell’assistenza sociale.
Dalla viceparrocchia di San Leone Magno al Prenestino, alla direzione del Centro Pastorale per l’animazione della comunità cristiana, fino all’incarico di primo direttore della Caritas diocesana, la sua carriera è stata segnata da un costante impegno a favore dei poveri e degli emarginati.

La sua guida ha anche plasmato la comunità di Santa Maria del Ponte e San Giuseppe a Centro Giano, luoghi dove ha lasciato un’impronta indelebile.

Luigina Di Liegro, segretario generale della Fondazione, ha ripercorso la sua storia, sottolineando come il suo operato fosse profondamente radicato nel Vangelo.
La speranza è che la sua memoria possa ispirare la Chiesa e tutti coloro che si dedicano alla promozione umana e alla giustizia, alimentando la fiducia nelle ragioni della speranza e dell’impegno costante.

La sua testimonianza ci ricorda che la carità vera è un atto di coraggio, un cammino di fede che richiede dedizione, compassione e una profonda convinzione nella possibilità di un mondo migliore.

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