domenica 14 Settembre 2025
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Montegiovi a Roma: un corteo per salvare i borghi abbandonati

Dalle aspre colline del Montegiovi, un borgo fantasma incastrato nel cuore della Maremma toscana, è giunto a Roma un corteo singolare: gli ultimi abitanti del paese, un manipolo di anime coraggiose che hanno intrapreso un viaggio simbolico per denunciare la sofferenza silenziosa dell’abbandono.

Accompagnati da due asinelli, Rocco e Bianca, fedeli compagni di viaggio, e dalla statua di Santa Caterina, protettrice del borgo, i pellegrini hanno varcato la soglia della Città Eterna, culminando la loro impresa in una toccante consegna a Papa Leone.

L’iniziativa, battezzata “Il nostro miracolo”, non è stata un semplice pellegrinaggio, bensì un atto di resistenza contro lo spopolamento, un fenomeno che sta lentamente cancellando l’identità di interi territori italiani.
Montegiovi, come molti altri paesi dell’entroterra, soffre l’esodo inesorabile dei suoi abitanti, spinti dalla ricerca di opportunità economiche e servizi che il borgo non può offrire.

Il viaggio, durato due settimane, si è snodato attraverso la Toscana e il Lazio, un percorso arduo e faticoso che ha permesso ai pellegrini di incontrare altre comunità marginalizzate, condividendo storie di resilienza e difficoltà.

Ogni tappa è stata un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla fragilità delle aree interne e sulla necessità di politiche mirate a sostenerne la vitalità.

Lungo il cammino, gli abitanti di Montegiovi hanno raccolto messaggi, pensieri e testimonianze scritte, custoditi gelosamente durante il viaggio come preziosi frammenti di memoria collettiva.

Questi scritti, frutto di un profondo legame con la terra e con le tradizioni, sono stati poi consegnati in Vaticano, simboleggiando la voce silenziosa di un’intera comunità.
L’accoglienza a Roma è stata commovente, con una delegazione di persone partite dalla provincia di Grosseto per dare il benvenuto ai pellegrini e accompagnarli negli ultimi metri del percorso.

L’immagine dei fedeli asinelli, Rocco e Bianca, che avanzavano con passo lento e solenne verso la Basilica di San Pietro, ha impresso un’immagine indelebile nella memoria di chi ha assistito all’evento.

La missione, pur giunta al suo compimento, segna soltanto l’inizio di una battaglia più ampia: quella per la salvaguardia del patrimonio culturale, storico e ambientale delle aree interne italiane, un tesoro da preservare per le generazioni future.

Il “miracolo” non risiede nell’arrivo a Roma, ma nella capacità di risvegliare le coscienze e di sollecitare un cambiamento concreto, un nuovo patto tra Stato e cittadini per garantire un futuro dignitoso a chi sceglie di vivere e lavorare nel cuore dell’Italia più autentica.

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