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Nuova udienza per Serena Mollicone: la Cassazione chiede rivalutazione

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Il 22 ottobre si aprirà una nuova fase nel complesso e tormentato iter giudiziario riguardante la tragica scomparsa e l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane studentessa liceale di Arce, il cui caso ha scosso profondamente l’opinione pubblica.
La prima udienza in Corte d’Appello bis si svolgerà a Roma, presso la Terza Sezione, in seguito a una sentenza di rinvio emessa dalla Corte di Cassazione.
Questo nuovo processo si concentra sulle accuse rivolte a Franco Mottola, ex comandante della locale stazione dei carabinieri, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, imputati per concorso nell’omicidio.

Il percorso giudiziario è stato caratterizzato da una serie di decisioni contrastanti e appelli, evidenziando le criticità intrinseche alla ricostruzione degli eventi e all’interpretazione delle prove.

La Cassazione, con la sentenza che ha portato a questo nuovo appello, ha evidenziato lacune e contraddizioni nelle motivazioni della precedente assoluzione, ritenendo necessaria una rivalutazione approfondita del caso.
Secondo l’accusa, Serena Mollicone, il 1° giugno 2001, si introdusse nell’appartamento di servizio dei Mottola, situato sopra la caserma dei carabinieri.
Questo appartamento, un ambiente al confine tra pubblico e privato, divenne il presunto teatro di un tragico evento.
La ricostruzione proposta dall’accusa ipotizza un violento alterco, sfociato in un omicidio volontario, aggravato dall’omissione di soccorso.
La perizia medico-legale, infatti, ha stabilito che il decesso non fu causato da una lesione diretta, bensì dalla mancata assistenza alla vittima, lasciata morire.
I Mottola, pur essendo stati assolti sia in primo grado, a Cassino, sia nel precedente processo d’appello, si ritrovano ora a dover affrontare nuove indagini e una revisione delle prove alla luce delle censure sollevate dalla Corte di Cassazione.
Questo nuovo appello rappresenta un momento cruciale per cercare di fare luce sulla verità, onorando la memoria di Serena Mollicone e cercando di fornire una risposta definitiva alla sua famiglia e all’intera comunità, ancora segnata da un dolore profondo e da un senso di ingiustizia latente.

La complessità del caso, legata alla posizione di potere degli imputati e alle dinamiche investigative che hanno caratterizzato le prime fasi del procedimento, rende questo nuovo giudizio particolarmente delicato e atteso.

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