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giovedì 20 Novembre 2025

Nuovo reparto Gemelli: riforma e dignità nel carcere di Civitavecchia

L’avvio del reparto “Gemelli” presso la Casa di Reclusione Passerinj di Civitavecchia segna una tappa significativa per la riforma del sistema penitenziario laziale, un intervento che trascende la mera creazione di posti letto per proiettarsi verso una riqualificazione profonda del concetto stesso di detenzione.

Non si tratta semplicemente di ampliare la capienza carceraria, ma di offrire un ambiente più dignitoso e rispettoso dei diritti umani, promuovendo al contempo la sicurezza del personale e la riabilitazione dei detenuti.

I cinquanta e due nuovi posti letto, realizzati con camere dotate di servizi igienici privati, acqua calda e un livello di comfort precedentemente inesistente, rappresentano un primo passo verso l’adeguamento degli standard carcerari a quelli europei e verso una visione più umanitaria del trattamento penale.

Questa evoluzione si inserisce in un quadro più ampio di investimenti mirati a modernizzare le strutture penitenziarie, con l’imminente completamento del padiglione Ferri, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Quest’ultimo padiglione, con i suoi ventotto posti letto in celle singole, rafforza ulteriormente l’impegno verso la riduzione del sovraffollamento e la promozione di condizioni di detenzione più individualizzate e idonee a favorire processi di reinserimento sociale.
Parallelamente, l’apertura urgente della sezione 3^C nel Nuovo Complesso Penitenziario di Civitavecchia, con la sua capacità di ospitare cinquantaquattro detenuti, testimonia la capacità di risposta immediata e concreta alle esigenze del sistema.
Questa iniziativa, come le altre, esclude ogni forma di retorica sterile, concentrandosi sui risultati tangibili che migliorano la vita dei detenuti e alleggeriscono il carico di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria.
L’offerta totale di centotredici nuovi posti, a Civitavecchia, costituisce un impegno concreto e misurabile, un segnale che il Governo intende perseguire un modello penitenziario fondato su pilastri solidi: investimenti strategici, massima sicurezza, rispetto della dignità umana e un approccio serio e responsabile nella gestione della giustizia.
Il progetto si configura come una risposta al problema del sovraffollamento e della carenza di strutture adeguate, ma soprattutto come un investimento nel futuro, volto a favorire la riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti, contribuendo alla sicurezza e al benessere della collettività.
Questo approccio, come sottolineato dal Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, rappresenta la linea guida del Governo Meloni nella riforma del sistema penitenziario, un sistema che ambisce a essere più giusto, più umano e più efficace.

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