lunedì 13 Ottobre 2025
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Occupazione a Roma: Studenti Newton in lotta per la Palestina

Il liceo Newton di Roma è stato oggi al centro di un’azione di occupazione studentesca, gesto che manifesta un profondo e rinnovato impegno politico.

Osa, collettivo studentesco, esprime la sua piena adesione e sostegno agli studenti occupanti, sottolineando come questa iniziativa si inserisca in un quadro più ampio di mobilitazioni che, nel corso degli anni, hanno costantemente ribadito un’unica, ferma volontà: la liberazione della Palestina.
Le bandiere palestinesi sventolanti sulle scuole non sono quindi effimere espressioni di solidarietà, ma simboli tangibili di una promessa di lotta mantenuta.
L’auspicio di una pace duratura nella regione è strettamente legato alla completa cessazione dell’occupazione israeliana, e qualsiasi tentativo di imporre un cessate il fuoco senza affrontare le cause profonde del conflitto è considerato inaccettabile.
La solidarietà al popolo palestinese e alla resistenza, insieme alla denuncia dello stato di Israele come entità responsabile di atti di terrorismo, rappresentano un imperativo morale per gli studenti.

La critica degli occupanti si estende anche al recente disegno di legge 1627, denominato “Disposizioni per il contrasto all’antisemitismo”.
Gli studenti contestano la strumentalizzazione del termine “antisemitismo” per limitare la libertà di espressione e soffocare le voci di dissenso critiche nei confronti delle politiche israeliane.

Temono che il provvedimento possa essere utilizzato per criminalizzare la legittima critica a Israele, confondendo l’antisemitismo, inteso come odio verso gli ebrei, con la denuncia delle azioni del governo israeliano.
Si percepisce la preoccupazione che il DDL possa minare i diritti fondamentali di espressione e associazione, creando un clima di autocensura e impedendo un dibattito aperto e onesto sulla questione palestinese.

L’occupazione del liceo Newton, pertanto, si configura come un atto politico di profonda risonanza, un segnale di una generazione che non intende rimanere indifferente di fronte alle ingiustizie e alle sofferenze che affliggono il popolo palestinese.

Si tratta di una rivendicazione di giustizia, di libertà e di un futuro pacifico per la regione, fondato sul rispetto dei diritti umani e sulla fine dell’oppressione.
Il gesto sottolinea un impegno a continuare a mobilitarsi e a denunciare le violazioni dei diritti umani, rifiutando ogni forma di compromesso sulla questione palestinese.

La presa di posizione degli studenti rappresenta un monito per la società civile e per le istituzioni, invitandole a confrontarsi con la complessità del conflitto israelo-palestinese e a sostenere attivamente la ricerca di una soluzione giusta e duratura.

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